lunedì 10 agosto 2009

I love rock'n'roll

Il rock, secondo il linguaggio dei politici odierni, ha appena iniziato la sua carriera, avendo appena meno di 50 anni.
Pare sia nato ben prima degli anni '60, ma solo anagraficamente. I primi peli sulle palle li ha messi a metà, degli anni '60.
E fin da subito si è rivelato un bambino bello vivace, 'sto rompicazzo di Rock. Subito ha cominciato a mettere in difficoltà i giovinetti borghesi suoi coetanei, che si sentivano attratti da tutto questo movimento, da tutta 'sta carica energetica e enormemente erotica. Gli faceva muovere il culo, a 'sti borghesi. Li faceva ballare, li faceva scopare, li liberava dalle catene delle cravatte dei loro colleggi inglesi.
Si, perchè Rock è inglese, che credete? Si, ok, il padre è Elvis, americano, ma per caso Balotelli è africano?, no: è italiano. E quindi il rock non è mica di Elvis, il rock è di madrepatria UK (iucchéi).
E siccome le madri si prendono sempre più cura dei propri adorati figlioletti, e questi aveva difficoltà a farsi notare, ad avere il suo spazio in quei colleggi austeri appena citati, bè, la mammina si è data da fare per trovargli una scuola che gli insegnasse ad esprimersi, a farsi ascoltare per bene. Non tanto per farsi notare dai borghesucci a cui piacciono i loro compagni più eleganti e altezzosi, tipo Classica, quella rompicoglioni.
E questa scuola era la Radio Pirata. E pare che questo rock diventò talmente famoso che le voci sulle sue gesta si espansero fino anche agli altri istituti Radio Pirata.

I Love Radio Rock è la storia di uno di questi istituti.

Che però in realtà è un film, e Rock non è uno scolaro, ma un tipo di musica; che però ben presto diventerà molto di più.
E farà nascere questo film, tra le altre cose.

Come trama, il film non è chissà che cosa.
Avete presente The Truman Show? Bene, siamo sulla stessa linea d'ombra, solo che questo non è per niente un reality. E' la storia di Radio Rock, una delle succitate radio pirata. Che in quanto tale, è in mezzo al mare. E' la storia dell'equipaggio che dà vita a questa Radio Rock, un equipaggio composto, si, solo di uomini, ma soprattutto di musica.
Di trama vera e propria non ce n'è, assistiamo alla vita di questi dj ante litteram che hanno avuto il lusso di trasmettere la migliore musica di sempre in quello che probabilmente è stato il miglior periodo di sempre dalla più grande patria della musica di sempre. Il che già non è poco, ma poi aggiungeteci che questi qua sono proprio dei casinisti, degli adulti rimasti bambini (com'è giusto che sia), e ci siamo.
Viviamo tutto quello che vivono loro esattamente come lo vivono loro, ci commuoviamo (tanto), ridiamo (anche di più), riflettiamo (ancora peggio). Li viviamo.
Si, ok, ci sarebbe anche la storia parallela del governo che vuole rendere clandestine queste radio pirata, ma tutto sommato è una parentesi. Gustosa, ma è una parentesi.


Ma soprattutto questo è un film su due cose:
1) L'umanità (intesa come "l'essere umano", non il genere umano tutto)
2) La musica
.

E, se la prima è in primo piano durante tutto il film, è quella che più fa commuovere facilmente, che più fa emozionare, bè, la seconda farebbe meglio a non credersi meno importante.
E' il sottofondo costante che scandisce le vite di questi figuri, che la colora, che la completa. E' buia quando le vite si rabbuiano, è danzereccia e casinara quando si fa casino e ci si sballa.
E' quella cosa che nessuno (e sottolineo, NESSUNO) degli organi di Radio Rock vuole perdere. E la scena madre, a proposito, è proprio poco prima della tragica (?) fine del film, con Bob che non vuole lasciare la sua borsa con i suoi dischi preferiti, l'unica cosa che gli importi e l'unico posto in cui vuole sempre ritrovarsi, nonostante tutto e nonostante tutti.
E anche la fine, prima dei titoli di coda, con il discorso del Conte, e le schermate successive, credo siano la più bella dichiarazione d'amore che chiunque vorrebbe sentirsi fare, soprattutto dopo 40 anni di matrimonio come sono stati quelli che hanno caratterizzato Rock e noi. Perchè tutti, ma proprio tutti quelli che hanno visto questo film ci si sono sposati. Poco male se avete messo le corna a qualcun altro/a. Rock è meglio.


Scrivendo queste parole sto ancora piangendo (n.d.r.)



Qui il film (MiniNova, quindi torrent)

Qui la colonna sonora, per niente meno importante del film stesso, anzi. L'unica pecca è la mancanza dell'enorme So Long, Marianne di Leonard Cohen, che durante il film si sente. E fa piangere. Tanto.

2 commenti:

  1. Quooooto pienamente il film e quoooto pienamente il blog :D
    Ciao Idus
    Roberta :D

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