lunedì 27 aprile 2009

sabato 25 aprile 2009

Astonishing

Non c'è un motivo particolare a questo post.
Più che un post di riflessione, è un post di divulgazione. Boh, non so sinceramente come introdurlo, è una cosa che proprio mi sopraffà (si può dire?).

Lei è, penso, la donna più bella del mondo, ora.
E non lo è per manifesta superiorità o perchè l'ha eletta donna più bella del mondo qualche sondaggio di qualche giornale molto chic. No, un cazzo.
Semplicemente è la bellezza naturale per eccellenza. Nessun ritocco artigianale, è la classica bellezza un pò anni '50/'60. Non scheletrica ma neanche assurdamente grassa, ha pure le tettone, cosa che a talunni piace. Per me è abbastanza indifferente, ma quando ci sono fanno piacere. Ad occhio sembra una 4ta abbondante-5ta.
E' che stamattina mi è capitato di vedere la sua galleria di immagini su Last.fm (si, ha fatto un album, e manco brutto, anzi), e la sua angelica immagine mi perseguita.
Highlights:

Oh.
My.
Fucking.
God.

Da rimanerci senza fiato.

Altri "regalini", qualche sua opera:
Lost In Translation (Mininova)
Match Point (è solo la locandina, non sono riuscito a trovarlo)

Anywhere I Lay My Head (mediafire)


Per concludere, molte altre volte ho detto che la donna più bella del mondo sia Giselle Bündchen.
La differenza è una, secondo me: che Giselle Bündchen è la bellezza raffinata, quella "irraggiungibile" (anche se Scarlett non è proprio a portata di mano), mentre la Johansson è quella naturale.

Concludo questo post inutile.
Cià.

lunedì 20 aprile 2009

Oceancina



Download (Mediafire)

Pelican - Australasia

Non fatevi ingannare dalla splendida copertina.
Negli ultimi giorni Drought non mi vuole uscire dalla testa, cazzo.

giovedì 16 aprile 2009

Non voglio mettere un titolo banale, quindi non scrivo niente

Ogni film di Miyazaki si porta dietro un'aspettativa assurdamente alta. E, puntualmente, ogni santa volta, le aspettative vengono distrutte da un risultato eoni superiori alle migliori aspettative.
Non è il caso di questo film.

Prima di partire con le considerazioni personali, voglio chiarire che non è assolutamente una cosa brutta, anzi. Ovviamente i livelli rimangono paurosamente alti, ma inferiori a quanto mi aspettassi. Ma questa è colpa mia, le uniche cose che avevo letto sul film (notate come in tutte le recensioni o tutte le persone importanti "leggano", non "abbiano sentito in tv") erano che con questo film Miyazaki sarebbe tornato alla favola per bambini. E l'ultima favola per bambini che ricordo di Miyazaki è Totoro. Un film da 10/10. Le aspettative erano quindi onestamente troppo alte.


Comunque, dicevamo, il film, Ponyo.
Come ho già detto, è una fiaba (o favola, non mi ricordo la differenza). Dopo aver visto il film, pensando a questo, mi è venuto in mente che le favole a cui noi siamo abituati siano La Bella Addormentata o Biancaneve. Favole in cui il male è rappresentato da una sola persona, favole in cui il combattimento e la morte sono necessari per arrivare ad un fine, solitamente la felicità di una o due persone. E noi ste robe le raccontiamo ai bambini. E ci lamentiamo del fatto che poi siano violenti o che gli piacciano le cose violente.
E' proprio questo l'abisso che separa l'oriente dall'occidente, culturalmente parlando. Ponyo, in quanto fiaba scritta da un giapponese ed ambientata in Giappone, è pregna della filosofia orientale. Quel fantomatico misticismo, l'atmosfera zen e tutte quelle menate lì. Per dio, saranno anche vere, eh, però la cosa a cui ho pensato subito è stata un'altra. Cioè il fatto della visione del mondo. In Ponyo non ci sono nemici da sconfiggere, non ci sono draghi da combattere o vecchiette che avvelenano mele. C'è un bambino, una bambina (?), un ostacolo. Basta. Non ci sono le funzioni di Propp, non ci sono aiutanti (non nel senso proppiano del termine. Si può dire "proppiano"?), non ci sono padri padoni o cose simili. C'è un individuo, in questo caso bambino (perchè i bambini possono crescere interiormente, a differenza degli adulti), che deve cavarsela da solo in mezzo a tanti ostacoli rappresentati dall'ambiente che lo circondano. Perchè alla fine le difficoltà, nel film, sono quelle con cui i protagonisti hanno sempre avuto a che fare, non delle cose straordinarie che una volta sconfitte stop, finito il film, non vale più la pena continuare a seguirli. Io Sosuke lo volevo vedere, dopo la fine del film, come avrebbe vissuto e che reazioni avrebbe avuto. La differenza tra la favola occidentale e la favola orientale è proprio la struttura: le occidentali sono a forma di anello, nel senso che partono in un modo, seguono la risoluzione di un problema che si viene a creare e stop; quelle orientali sono un filo teso, non seguono un solo evento che si conclude, ma guardano ad un passaggio (magari particolarmente interessante o problematico, questo si) della vita del protagonista, che continua a vivere anche dopo la fine della vicenda. A quanti di noi frega di quanti figli abbia avuto la bella addormentata? A nessuno, credo. A quanti interessa sapere cosa è successo dopo che XXXXX ha XXXX XXXX? Magari a più persone (al posto delle varie X mettere personaggi et azioni del film).


Poi, la cosa che mi ha fatto davvero amare questo film.
L'amore.
E per amore ovviamente non intendo quello che lega un uomo e una donna o un uomo e un uomo, o una donna e una donna. Quello è solo uno dei tipi di amore. Peraltro anche abbastanza sterile, per come la vedo io, ma tant'è.
L'amore che invece il maestro Miyazaki ha messo in questo film è a dir poco esaltante. Il film, le atmosfere, la storia, la certosinità delle animazioni, la perfezione nei dettagli, il sapere che tutto è stato fatto a mano, sono elementi che ti fanno sapere per certo che questo nonnino qua non è uno che scrive film perchè gli sono finiti i soldi in banca, ma lo fa perchè cazzo, adora quello che fa, ha tantissime cose da dire, o da fare, o da provare, e non vedeva l'ora di farlo.
Ma se fosse solo quello non sarebbe niente di nuovo, non è la prima volta che si sente di un regista entusiasta. La cosa sconvolgente è come tutte le persone che gli stanno attorno non lo seguono minimamente nell'entusiasmo, anzi. Lo superano di misura. Dettagli come gli sciami di "sorelline minori" (taccio su altre spiegazioni) che si muovono autonomamente una per una, seguendo ognuna il suo percorso, senza nessun'approssimazione, anzi, con una precisione chirurgica, bè, sono momenti, attimi (perchè di un'attimo si è trattato) che fanno capire come i disegnatori, gli sfondisti e tutti gli altri non vedessero proprio l'ora di fare 'sti pesciolini cagacazzo. Oppure l'altra cosa che mi ha sconvolto è che non c'erano i titoli di coda, praticamente. C'erano, montati sulla musica e su sfondi disegnati apposta, nome e cognome di ogni singolo collaboratore (probabilmente in giapponese erano scritti a mano dagli interessati, non mi sorprenderebbe), con affianco una loro caricatura in piccolo. Ogni singolo collaboratore. Che saranno stati almeno 100, ad andar bene. C'erano anche i gatti, anche loro disegnati e caricaturati. E' proprio qualcosa che riempie il cuore di gioia, vedere finalmente tanto amore in un mondo in cui sembra esserci solo l'odio e la violenza. Sono quelle piccole cose che alla fine ti spingono ad andare avanti.

E a giugno esce al cinema Totoro.
Fremo.

Download (torrent, Mininova)