venerdì 12 gennaio 2024

Le tradizioni belle, come la conta delle dita saltate la notte di Capodanno

Ed eccoci qua. Memino d'ordinanza. Anzi, doppio memino, mi hanno fatto molto ridere:



Comunque passiamo alle cose meno serie.

Classica top 30, non ho messo premi speciali perché non ho visto particolari cose a cui prestare attenzione - per dire, anche tra copertine non ho visto niente che mi impressionasse abbastanza da menzionarlə a parte.

La cosa particolare di quest'anno è che non c'è stato il disco o i dischi che hanno proprio squarciato in due l'annata - tipo l'anno scorso con Rosalía e l'anno prima con Little Simz e Floating Points.

I primi cinque dischi della top sono comunque tutti dischi eccezionali, però non sono quei 5/5 istantanei - o almeno, non ancora? Le altre cinque posizioni dopo la top 5 sono dischi che magari potrebbero non essere così incredibili "per l'ascoltatore medio", ma per qualche motivo ci sono legato con particolare trasporto - "per qualche motivo" poi... Ci sono motivi ben precisi.

Ah, e ho barato mettendo un disco extra, perché sì. I have the  ̶p̶u̶s̶s̶y̶ blog, I make the rules.

Let's go.


Liv.e - Girl in the Half Pearl

Questa è, diciamo, la posizione 31. Mi dispiaceva troppo lasciare fuori e non menzionare neanche questo disco, è troppo bello per meritare un trattamento del genere. Il problema è che non è costante, ha tante canzoni e vanno da una parte all'altra. Però è fuori di testa abbastanza, e soprattutto lei è brava abbastanza da sorprenderti ad ogni pezzo, in un modo o nell'altro. Tanta roba.



30. Everything but the Girl - Fuse

Non posso neanche definirla la sorpresa dell'anno, un po' perché non ho ascoltato niente di loro che fosse brutto, un po' perché sto disco è uscito prestissimo e non ne sapevo assolutamente nulla. Esce fuori con un singolo killer, e il resto del disco è comunque bellissimo. Lei come al solito ha una voce morbidissima, e la produzione è ottima nonostante tutto il tempo passato dall'ultima roba loro.

Fiat cinquecentoooooo, Fiat cinquecentoooooooo


29. DayKoda - UNO

Uno dei miei italiani preferiti. Stavolta per me un filo sottotono, perché nonostante abbia sempre fatto questo mischione di elettronica un po' glitch e jazz, stavolta ha spinto molto (ma MOLTO) di più sul jazz. Da un punto di vista di tiro, di energia, è stata una gran mossa. Però su disco, forse perde un pochino. Oh poi stiamo comunque parlando di un discone eh, è solo che gli altri erano meglio.

28. Yves Tumor - Praise a Lord Who Chews but Which Does Not Consume; (Or Simply, Hot Between Worlds)

Anche questo è un disco che mi ha un po' deluso. Il fatto è che finora il percorso di Yves Tumor è stato assolutamente esaltante perché ha sempre cambiato, si è andato volendo un po' ammorbidendo ma è sempre stato assolutamente imprevedibile. Questo invece è "solo" il sequel di Heaven to a Tortured Mind. Che comunque ad averne. Avevo pensato di toglierlo per mettere qualcun altro, poi l'ho riascoltato e non c'è un cazzo da fare, non c'è una canzone brutta.

27. Loraine James - Gentle Confrontation

Finalmente ha fatto un disco che per me è godibile fino in fondo. Cioè, lei è sempre stata fantastica, però i suoi dischi sono sempre un po' ostici, perché lei le strutture le vuole distruggere, le melodie devono sempre lasciarti lì sospeso, e quindi per quanto questa cosa sia apprezzabile, arrivavo sempre alla fine del disco ammirato ma un po' scontento. Con questo invece ha un approccio molto più pop, e questo chiaramente ha un impatto gigante.

27. Blur - The Ballad of Darren

Ma cosa cazzo gli vuoi dire ai Blur? Cosa?



26. Arooj Aftab, Vijay Iyer e Shahzad Ismaily - Love in Exile

Chiaramente non è un disco per tutti i momenti - basta anche vedere la durata delle canzoni -, però quando lo metti su, ti porta proprio su un altro pianeta. È anche molto particolare, perché nella mia estrema ignoranza, visti i nomi mi aspettavo musica con forti elementi  asiatici o mediorientali, mentre scopro che in realtà Vijay Iyer è nato in America (anche Shahzad Ismaily, ma Ismaily non l'avevo mai ascoltə prima), e infatti gli elementi mediorientali ci sono ma non sono così preponderanti. Le cose belle da sapere.

Comunque il disco è bellissimo, ascoltatelo.

25. Gionni Gioielli e Montenero - Mediterraneo

Disco bellissimo, basi che proprio mi colpiscono in un punto debolissimo, tema del disco molto divertente e flow fantastici. Sarebbe un disco potenzialmente da top 10, se non fosse per il cringe che regna forte. Niente di nuovo nell'hip hop eh, però ecco, certe cose proprio misogine o solo ingenue nel migliore dei casi non possono evitare di ammosciarmi.

Nel senso, se tu fai un pezzo in cui le ultime barre sono "Mi sorseggio un Insolente a quattro miglia dalla riva / e son felice ce non faccio parte della comitiva. / Lei stesa sul ponte prende il sole e legge / io faccio del soffritto per la pasta al pesce", io sono già tuo; però poi dopo ci metti questo campionamento di un porno che per essere gentile è di pessimo gusto. E, non per ripetermi, io mi ammoscio un po'. Difficile metterlo più in basso di così però, perché comunque i pregi sono proprio tanti.

24. Studio Murena - WadiruM

Spettacolare, rabbioso, serio ma non sempre serioso, con flow meravigliosi e soprattutto suonato di cristo. Non saprei che altro scrivere, è tutto bello.





23. Noname - sundial

Lei è sempre bravissima. I dischi precedenti però avevano un altro tiro, non nel senso che erano più aggressivi, ma nel senso che avevano un mood, una vibe (i recensori di una volta avrebbero detto "una palette cromatica", perché i francesismi sono visti meglio degli inglesismi milanesi) più uniforme, più scazzata ma allo stesso tempo concentrata sull'obiettivo, e in sundial non ho avuto la stessa impressione.



22. Slowdive - Everything Is Alive

Uno dei migliori gruppi rock (in senso lato) della storia, fa un altro disco che non è una caricatura del loro stile. Ci si riconosce tanto mestiere, indubbiamente, e non colpisce allo stesso modo in cui colpiscono le loro cose migliori. Però, scusate, grazialcazzo. Gli Slowdive li sanno fare solo gli Slowdive. Nel senso, Kisses che pezzo atomico è? Dai, siamo seri.



21. Esben and the Witch - Hold Sacred

Quando gli Esben annunciarono che avrebbero fatto uscire un nuovo album, sono partito dal presupposto che l'avrei comunque ascoltato, perché gli Esben and the Witch si ascoltano sempre, però come gli ultimi due probabilmente l'avrei ascoltato due, tre, quattro volte, comprato perché gli Esben and the Witch si comprano, però poi finisce lì. Sembravano troppo proni su quella specie di post-metal ma senza i chitarroni massicci, che è bello, però non ho più la capacità di appassionarmici come una volta.

Invece hanno tenuto solo l'approccio (lo stesso che hanno sempre avuto, per altro), e hanno tirato fuori un disco estremamente rarefatto, misurato, quasi umile se non ci fossero canzoni lunghe abbastanza da smentire l'umiltà. Ce l'hanno fatta di nuovo, che il nostro dio li benedica.


20. La Niña - Vanitas

Rosalía, sei tu? Approccio simile alla materia, solo ovviamente senza la stessa classe, la stessa creatività e la stessa voglia di divertirsi lei prima di divertire noi.

È vero che è un'artista esordiente e deve muoversi in un certo modo, però sembra quasi che gli italiani abbiano sempre un po' troppa dignità per poter fare cose troppo stralunate. Per fare sempre il paragone con la catalana, manca un po' il guizzo, manca il momento free-jazz in mezzo a Saoko. Però bene se non proprio benissimo.


19. Overmono - Good Lies

Qui mi hanno inculato le aspettative. Il disco probabilmente meriterebbe di stare molto più in alto, però da loro mi aspettavo la seconda venuta di cristo; cioè, se fino ad ora hai fatto solo singoli ed EP, tutti incredibilmente a fuoco e tutti con una precisione e potenza quasi ineguagliabili, come potevo non aspettarmela?

Poi per carità, il disco è bellissimo, non c'è una canzone brutta per quanto non tutte abbiano la stessa intenzione. Ripeto, problema mio che non è almeno 8-9 posizioni più in alto.


18. Kelela - Raven

Prima o poi Kelela tirerà fuori il capolavoro. O almeno, io voglio che lo faccia. Il talento è troppo sfacciato, la capacità di capire cosa vuole è lì, la voce c'è, la presenza c'è. Prima o poi arriverà. Intanto dobbiamo accontentarci solo di ottimi dischi.




17. Daniela Pes - Spira

Prendetemi a male parole, ma io un disco così bello, così compatto e così a fuoco da IOSONOUNCANE non lo ricordo.

Purtroppo è impossibile parlare di sto disco senza citare il maschio, però i debiti verso quei suoni e quelle atmosfere è troppo grande per essere ignorato. Però ripeto, per me è un disco migliore di tutti quelli fatti finora dal progetto più famoso.



16. Lankum - False Lankum

Ho un po' un debole per il folk (come per altro dovrebbero averlo tutti). Quando è fatto così bene, in modo da non essere troppo debitori verso la terra d'origine ma allo stesso tempo facendolo ben presente, se le canzoni sono così belle, è una gioia per le orecchie.

Fun fact: credo che un membro della band abiti vicino casa mia.



15. The Necks - Travel

Già di mio sono un fan di atmosfere di questo tipo: calme, meditative, ma non seriose e, anzi, in certi momenti quasi giocose. Il jazz si presta benissimo a esperimenti di questo tipo. Se non fosse che i Necks (che ho scoperto quest'anno, ne parlo come un espertone ma non fidatevi) non sono un esperimento, ma fanno sta cosa da un sacco di anni. Disco obiettivamente non per tutti, sono ottanta minuti in quattro canzoni, però se è per voi, premete play.



14. Fever Ray - Radical Romantics

Secondo me quello che sfugge a diverse persone che ascoltano Fever Ray è l'ironia e la caciaroneria (parola che non esiste) non tanto della sua musica, quanto dei suoi testi. Perché è chiaro che un testo su un genitore che potenzialmente bullizza il bullo di sua figlia è insomma, quantomeno discutibile, siamo tutti d'accordo, però Fever Ray è la stessa stimatissima professionista che in Plunge aveva dei versi come "this country makes it hard to fuck" e "I want to run my fingers up your pussy", e che in questo stesso disco ha fatto Shiver.

Non è la popstar che ci meritiamo, ma è di sicuro quella di cui abbiamo bisogno.

13. PJ Harvey - I Inside the Old Year Dying

Una maestra, una sacerdotessa, una sovrana, una a cui magari non chiedi l'opinione politica, ma fin quando ha in mano un microfono e canta, la si ascolta in silenzio religioso. In questo caso l'aggettivo è perfetto.




12. Yussef Dayes - Black Classical Music

Un disco di musica nera a tratti quasi appassionante. Non gli avrei dato un euro, e invece dal primo ascolto ho detto che sto disco è bello per davvero. Dev'essere incredibile vederlo dal vivo.





11. billy woods e Kenny Segal - Maps

Il problema di billy woods è che, se gli spari ad una gamba per farlo stare fermo, avrà un argomento in più di cui scrivere. Non so neanche più quanti dischi ha fatto uscire quest'anno, per non parlare dei featuring.

Se mi dite che preferite il disco di Armand Hammer, ci sta benissimo, è sempre qualità sopraffina. Io ho preferito questo perché ho preferito le basi di Kenny Segal all'andirivieni tra lui ed E L U C I D nell'altro album. Billy woods non morire mai.


10. James Blake - Playing Robots Into Heaven

Benedetto sia il covid. No scusate, questo dovevo solo pensarlo, non scriverlo.

Vabbe' comunque, vuoi o non vuoi, grazie ai vari lockdown questo stronzone di Giacomino ha ricominciato a fare il dj nelle serate organizzate da lui, grazie ai vari lockdown ha realizzato quanto bello è ballare con altra gente, forse si è ricordato che è un cazzo di fuoriclasse a fare tracce da club, e quindi ha tirato fuori un disco che non è solo cantautore-pop-producer-di-gente-famosa-che-fa-le-cose-sue-per-divertirsi-e-fare-bella-figura-ai-party-di-Los-Angeles. James Blake che fa cose per ballare > sesso.

9. Forest Swords - Bolted

Onestamente, non c'è granché da dire. È il classico disco di Forest Swords.Teso, curato nel dettaglio, quadrato come la copertina. Il problema è che non ha mai fatto un disco brutto, e questo non è da meno. Potrebbe essere il suo migliore? Boh, per me è come tirare una moneta.




8. John Francis Flynn - Look Over the Wall, See the Sky

Prendete il discorso che avevo fatto per i Lankum (per altro concittadini*), e fate ctrl+v. Folk fatto benissimo, più chitarrina e voce che strumenti tradizionali come i Lankum (quantomeno per la costruzione fondante della canzone), ma con dei suoni extra acidissimi che mettono un fortissimo disagio e che rendono chiaro ed evidente il buon gusto di Flynn

* avrei potuto scrivere anche dello stesso quartiere, perché mi sa che pure Flynn abita dalle mie parti. Mi fa troppo ridere 'sta cosa.


7. JPEGMAFIA e Danny Brown - Scaring the Hoes

Hip hop in acido. E, sebbene sia facile pensare che sia perché c'è Danny Brown di mezzo, in realtà Danny Brown fa quasi da pacificatore, perché le bombe molto spesso le sgancia Peggy.

Banale dirlo, ma disco hip hop dell'anno.




6. Sofia Kourtesis - Madres

Onestamente non saprei neanche ben dire perché, ma dal primo ascolto della prima canzone ero proprio scioccato da quanto fossi preso da questa roba qua. Tecnicamente non sarebbe niente di nuovo, è house di stampo abbastanza classico, un po' deep, un po' campionamenti, niente di strano. Eppure non c'è un momento uno in cui il culo smette di muoversi.



5. ANOHNI and the Johnsons - My Back Was a Bridge for You to Cross

Gli ultimi x dischi di Anohni sono sempre stati un po' hit or miss, come direbbero negli USA. Nel senso che lei ha sempre avuto un talento quasi sovrannaturale per scrivere belle canzoni che ti strappassero il cuore come tu strappi la carti dello yogurt, questo non è mai stato in dubbio. Però spesso era una bella canzone contro cinque canzoni un po' :\

A sto giro invece fanno tutte centro pieno. Ne consegue che ovviamente il disco è assolutamente mostruoso, e anche che la tua anima uscirà da questi quaranta minuti molto provata.

4. Sufjan Stevens - Javelin

🚨🚨🚨🚨🚨 ALLARME ROSSO, ALLARME ROSSO, SUFJAN HA RIPRESO A FARE CANZONI TRISTI SENZA USARE SOLO LA CHITARRINA

RIPETO, ALLARME ROSSO🚨🚨🚨🚨🚨

Comunque veramente, auguro a Sufjan tutto il bene del mondo, perché dalle canzoni che mette fuori non dev'essere una vita facile.


3. Sampha - Lahai

Talento senza senso, messo al servizio di canzoni al limite della perfezione. L'unico motivo per cui non è diventato uno di quei dischi che segna l'annata se non il decennio è che forse gli manca un po' di varietà, gli manca quell'avvicendarsi tra ballatone strappacuore e pezzo muoviculo che c'era nel disco precedente.

Però facendo la cernita, questo disco non ha UNA canzone che sia meno che strepitosa.


2. Caroline Polachek - Desire, I Want to Turn Into You

Ricordo che questo disco uscì parecchio presto nel corso del 2023, quindi lo ascoltai in quel classico periodo pre-marzo in cui i dischi escono, ma solitamente non esce quasi niente di particolarmente rilevante e ascolti laqualunque - infatti a me Caroline Polachek manco piaceva, il primo album al netto di un paio di belle canzoni non mi piaceva e non mi piace granché neanche ora, quindi vabbé, dicono che questo è bello, sentiamolo un po'.

E bam. Scioccato totale.

La mia fidanzata dice che sembra uscito nel 2000, ed effettivamente i suoni son quelli (scuola hyperpop, d'altro canto, non mente, coff coff), però qui c'è tantissima inventiva e tantissimo sentimento, per quanto messe al servizio dell'ironia o post-ironia (non ci sto più dietro) dell'hyperpop o dell'artista precedentemente conosciuto come hyperpop.

Disco bellissimo, canzone dell'anno e anche live stupendo. Sarebbe il disco dell'anno, se non fosse che...

1. Ryuichi Sakamoto - 12

Ho una fascinazione impossibile per i dischi come questo. Non solo perché è un disco di piano di Ryuichi Sakamoto, e sono chiaramente un enorme fan, così come spero lo sia qualunque essere vivente dotato di apparato uditorio; ma soprattutto perché è un disco come You Want It Darker di Leonard Cohen, come Blackstar di Bowie, cioè un disco che parla, in qualche maniera, della morte di chi l'ha scritto. E, immancabilmente, l'autore effettivamente muore poco dopo o poco prima.

È una cosa che non riesco a spiegarmi. Già Sakamoto, che sapevamo tutti aver avuto un cancro, mi aveva quasi sconvolto con fullmoon pensando a cosa avesse potuto significare per lui, per cui immaginatevi l'effetto che può avermi fatto questo disco fatto di sospiri e lenti tocchi delicati al piano. Ovviamente non un disco facile, ma un disco senza dubbio entusiasmante.

Last.fm ha finalmente tirato fuori dei report bellini, e invece di mettere gli screenshot fatti il 31 dicembre posso mettere semplicemente il link a questo last.year. Sono molto contento.

Lo trovate qui: https://www.last.fm/it/user/Homunculus1510/listening-report/year


Momento playlist?

Momento playlist.

Playlist magica stupenda incredibile straordinaria disponbile cliccando qui.

Volevo mettere anche dei commenti a caso per alcune canzoni, ma non mi sembra il caso.


Ci sono stati concerti nel 2023? Ci sono stati concerti nel 2024.

Il miglior concerto è a mani basse quello di Lucrecia Dalt, vista qui a Dublino, in quel festival incredibile che è Haunted Dance Hall. Gli altri highlight dell'anno, messi in ordine totalmente casuale con tra parentesi la città o eventualmente il festival in cui li ho visti sono ovviamente Rosalía (Nos Primavera Sound), Overmono (Dublino), Kali Malone (Milano), Florence + the Machine (a Dublino ma al chiuso), Blur (Primavera Sound), Boris (anche loro al Primavera Sound).


Film nuovi ne ho visti diversi ma non così tanti. Quelli che credo siano i 4 migliori che ho visto sono The Boy and the Heron (o Il ragazzo e l'airone, o ancor meglio How Do You Live?), Spider-Man - Across the Spider-Verse, Past Lives e Smoke Sauna Sisterhood.

Finisco con gli unici libri a cui ho messo cinque stelline su Goodreads:

Mor - Storia per le mie madri, di Sara Garagnani

The Rust Kingdom, di Spugna.


Yokohama Kaidashi Kikou, di Hitoshi Ashinano


Una raccolta di Sergio Toppi che comprende le storie Dio minore, Pribilodd 1898 e Aioranguaq.


E Tabi di Aki Irie, un'altra racconta di storie brevi.
Ormai manco ci provo a dire che pubblicherò di più durante l'anno. Non tanto perché non succederà o perché non voglio che succeda, ma più che altro perché a questo punto stiamo a vedere. Se succede succede.

Bella raga.

martedì 10 gennaio 2023

Che poi la popolazione più numerosa del mondo l'inizio dell'anno nuovo lo festeggia tipo tra un mese, ci pensi mai?

Prima o poi finirò le idee per i titoli, e sarà un momento buio. Come se già non stiamo raschiando il fondo del barile.

Dai, bando alle ciance. Memino di partenza, stavolta ideato da me, pensa un po'.



Brevissimissimo bilancio: mi compiaccio della mia pigrizia nel constatare che durante il 2022 non ho scritto una minchia. L'avevo detto che non avrei promesso niente, quindi bisogna concedermi un'attenuante, però mamma mia che amarezza.


Ho letto un sacco in questo 2022, però. E ho ascoltato una quantità sinceramente imbarazzante di nuova musica (la mia lista su RYM di dischi ascoltati ha passato da un bel po' i 200 dischi, e il numero non è fedele perché mancano molti album che magari ho anche comprato su Bandcamp ma che semplicemente non sono su RYM). La controindicazione di questa medicina è che, nonostante i dischi belli siano stati tanti, anzi tantissimi, non ho davvero approfondito nessuno di questi, salvo pochissimi casi. Per cui ecco, le posizioni vanno prese comunque molto con le pinze. Ovvio che alcuni mi sono piaciuti più di altri, però diciamo che le posizioni dalla 15 alla 35 sono abbastanza intercambiabili, sono tutti dischi bellissimi.


Piccola postille: Billy Woods e Ka hanno fatto uscire due dischi quest'anno, tutti e due a breve distanza l'uno dall'altro. In classifica ne ho messo uno solo, ma chiaramente è come se fossero due, visto che in linea di massima tutti e due i dischi che hanno fatto uscire sono belli uguale. Anche Horace Andy ne ha fatti uscire due, ma ho una chiara preferenza. I Sault devono andare a fanculo, ne hanno fatti uscire  uno da solo e poi cinque insieme, lo stesso giorno. Ovviamente dei cinque non ne ho ascoltato manco uno, perché devi essere proprio stronzo.

Ultima considerazione prima di partire: se anche solo due anni fa mi avessero detto che avrei avuto tutti questi dischi italiani nella top, penso che avrei chiamato la polizia. O comunque, avrei caldamente raccomandato una visita specialistica. Per me e per il messaggero che ha recapitato la notizia.

E invece eccoci qui nel 2023 ad approvare il fatto che 3 dischi nella top 5 (e 4 dischi nella top 10) siano italiani. Specialmente campani. Pazzesco come cambiano in fretta le cose, eh signora mia?

Qui c'è la classifica su RYM. 'Nnamo, va'.


35) The Comet Is Coming - Hyper-Dimensional Expansion Beam

Quest'anno un po' tutti i dischi usciti del re Shabaka mi hanno un po' deluso. Questo è particolare, perché per quanto non mi abbia stregato come hanno fatto molte cose sue in passato, sul singolo pezzo è ineguagliabile. Quando Shabaka preme sull'acceleratore, fonde l'asfalto.




34) William Basinski & Janek Schaefer - "... on reflection"

Francamente non c'è molto da dire, sarà una sorpresa arrivare al giorno in cui Baskinski sbaglierà un disco.






33) Whatever the Weather - Whatever the Weather
Il fatto è che Loraine James è sempre stata bravissima. Qui non ci mette il nome, però forse fa anche bene, visto che 'sto disco, con la scusa delle tracce che si adattano ad una particolare temperatura, è davvero dappertutto. Ambient, roba quasi ballabile, EDM, c'è veramente di tutto. E tutto di gran classe.





32) Wu-Lu - Loggerhead

Se fosse stato "solo" un disco post-punk rappato sarebbe già stato interessante. Però se ci aggiungi che esce per Warp, significa che è pure fatto bene. Quindi diventa imperdibile. E, appunto, uscendo per Warp, le promesse sono mantenute. L'unico motivo per cui non è ancora più in alto è perché, se è vero che quando lo metti su ti sembra l'unica cosa che conti al mondo, quando non lo ascolti da due giorni non ti rimane super impresso. Però appunto, mettetelo su e ditemi se non è uno spettacolo.


31) LNDFK - Kuni
Un bellissimo disco di hip hop strumentale, molto influenzato dalle robe glitch, e pieno di influenze jazzy. Sempre per dare un riferimento italiano, pensiamo a DayKoda ma più virato all'hip hop.





30) Horace Andy - Midnight Scorchers
Ovviamente l'attenzione è stata subito attirata da Safe From Harm, perché fare due dischi con due versioni diverse della canzone che ti ha reso famoso nel resto del mondo è sì una ruffianata e un modo per fare appello a quel sentimento di merda che è la nostalgia, però è anche vero che è un ottimo passo introduttivo ai dischi. Tra i due ho preferito questo, ma mica perché mi piace il dub, no no *meme di Gerry Scotti che fa no con le dita*



29) Björk - Fossora

È possibile lasciare una divinità fuori dalla classifica? Non credo. Di sicuro sarebbe cosa moralmente reprensibile.





28) Beyoncé - Reinassance

Capisco tutte le critiche, e a livello concettuale possono anche avere ragione. Però c'è un problema: le canzoni sono belle assai, tanto da passare sopra ai problemi concettuali di fare un disco fondamentalmente rubando a piene mani, avere canzoni con 20 persone tra i credit, con testi che fanno riferimento a problemi che lei non conosce e non conoscerà mai (come il singolone iper famoso, . Ripeto: è tutto vero, è tutto giusto, però come fai a non muovere il culo?


27) Moin - Paste

Un disco rock bello stratificato, tutto basato sulle atmosfere e sulla scrittura eccezionale di tutte e tre le brave persone che compongono la band. Già così sarebbe sufficiente, ma poi aggiungiamoci che con cose di questo tipo ci sono cresciuto, e si aggiunge anche un certo valore personale. Gran disco.



26) Denzel Curry - Melt My Eyez See Your Future
A parte che basterebbe il titolo.
Comunque elaboro un po' di più: un grandissimo lavoro sulle basi, tutte più o meno dreamy, o quantomeno più dreamy del solito per lui, e lui riesce a tirare fuori più flow di un fiume in autunno. Un fenomeno vero.






25) Kali Malone - Living Torch
Ho sempre la sensazione, quando gli esperti parlano di musica ambient o drone, di essere un coglione. Perché loro parlano di strumentazione, di strutture, di movimenti, di tutte queste cose interessanti che, seppure possa capire e possa anche notare, non rientrano minimamente nel mio pensiero quando ascolto questa roba.
Questo è semplicemente un disco drone bellissimo, per niente rilassante ma di grande impatto. Due tracce, più di mezz'ora, vorresti quasi che durasse il doppio.



24) Daniel Rossen - You Belong There
Il tipo di indie rock con le chitarre che mi prende senza possibilità di errore. Malinconico se non apertamente triste, senza riff ma pieno di arpeggi, più chitarre che si intrecciano, bella voce a cantarci sopra, nessuna sbavatura che mandi tutto a puttane. E andiamo.







23) Ka - Languish Arts
Classici dischi di Ka. Sommessi fino quasi ad essere silenziosi, quasi senza batteria, flow implacabile e doloroso. Sinceramente non mi dispiace che abbia fatto uscire due dischi quasi insieme, se il livello è questo.







22) ZgubaZnój
Classico disco trovato all'inizio dell'anno, quando le nuove uscite latitano e ascolti laqualunque, anche un disco ambient polacco con riferimenti funebri (se ricordo bene). Il fatto è che alcuni di questi dischi rimangono, e alla fine dell'anno quando lo riascolti pensi "ah ma quindi questo è bello per davvero." Yep.






21) Nu Genea - Bar Mediterraneo
Disco estivo incredibile. Si confermano una band di culto. Se non ti piace 'sto disco, non ti voglio manco conoscere.









20) Lucrecia Dalt¡Ay!
La scena: caldo afoso, cittadina sudamericana, sera inoltrata, tutto buio, luce dei lampioni. Questo disco in sottofondo. Tutto perfetto.









19) Saba - Few Good Things
Lui ha un talento straordinario. Sia per le storie che racconta, sia per le basi che sceglie, sia per il flow mi ricorda molto certo rap di inizi anni '10, tipo un Big K.R.I.T. ma senza il sentirsi stocazzo.








18) L I M - GLOWING
Quante maiuscole.
Semplicemente ili mio tipo di disco da club. Un po' malinconico, che non ti fa poggiare le chiappe per un momento, cantato ma non troppo, strabello. Quasi il meglio che ho ascoltato quest'anno come album per ballare.






17) billy woods - Aethiopes
Lui è veramente un grandissimo. Abbiamo già avuto la prova col disco che fece insieme a Moor Mother, a sto giro da solo si riconferma. Sempre il classico problema, è bravissimo ma se fai due dischi a distanza di pochi mesi non mi dai il tempo, figliuolo mio.
Ho messo in classifica questo perché l'hanno fatto tutti e se avessi messo l'altro avrei avuto proprio una gran faccia di culo, però da un punto di vista meramente di basi, Church mi è sembrato anche più interessante di Aethiopes.



16) Danger Mouse & Black Thought - Cheat Codes
Quando sono andato a Londra a dicembre, il primo cartellone pubblicitario a cui ho prestato un minimo attenzione è stato di Cheat Codes, e la cosa mi ha gasato molto.
Disco incredibile. Se riesci a dare modo a Black Thought di ingranare le marce senza rimanere nell'ombra, significa che sarà un ascolto molto gratificante. E infatti se non è il miglior disco hip hop dell'anno, poco ci manca.




15) Beach House - Once Twice Melody
Ci sono due tipi di album multipli (due o tre cd, per capirci). Il primo è il doppio album che ha all'interno una marea di roba che però risulta un po' opprimente, e non vedi il motivo per non togliere un po' di roba, sfoltire la tracklist e fare un disco singolo col meglio. E poi ci sono dischi come questo. Vale tutti gli ottanta minuti di durata. Che gruppo fantastico.





14) Moor Mother - Jazz Codes
Uno dei talenti più grandi in attività. Tecnicamente rispetta le promesse del titolo, cioè un disco jazz quasi tradizionale, solo che siccome Moor Mother è Moor Mother, le canzoni sono brevissime, lei (e altri) ci rappa sopra divinamente, e per distaccarsi ulteriormente, rende ben chiara la distanza tra musica e parole, come se fosse in un'esibizione di slam poetry.





13) Little Simz - NO THANK YOU
È diverso dal disco dell'anno scorso, perché se avesse fatto un disco uguale a SIMBI sarebbe stato un errore. Ma non è così diverso da farla sembrare un'altra cosa. Chiaramente l'atmosfera è chill lungo quasi tutto il disco, però ci sono comunque alcuni pezzi di brag puro. Alla fine dei conti, è semplicemente un grandissimo disco, fatto da una fuoriclasse assoluta, che ha l'unica colpa di essere arrivato dopo Sometimes I Might Be Introvert, che è un capolavoro assoluto.




12) Weyes Blood - And in Darkeness, Hearts Aglow
Titolo bellissimo.
Non so cos'è che è successo, quest'anno di rock/pop tradizionale ne ho ascoltato pochissimo, ma molto spesso quello che ho ascoltato è finito in classifica, e pure bello alto.
Disco delicatissimo, molto dolce seppur nella tristezza di fondo in cui sguazza. Boh non ho granché altro da dire, se non che è un gioiello.





11) The Smile - A Light for Attracting Attention
E vabbé raga, cosa vi devo dire.










10) Black Country, New Road - Ants From Up There
A rivederla oggi, non mi spiego come abbia lasciato il primo disco così in basso, lo scorso anno.
Questo è un disco fantastico. Le canzoni sono lunghe, ma nessuna canzone va mai troppo lunga, la durata è perfetta e ogni pezzo ha diverse melodie, diverse trovate, che rendono ogni canzone sempre molto "calda", molto spesso intima. Non è un disco leggero, non penso si possa riascoltare a ripetizione, però lo meriterebbe.



9) Mall Grab - What I Breathe
Il mio disco da club dell'anno. Avete presente il discorso che ho fatto per il disco di L I M? Bene, identico. Praticamente tutti i pezzi sono appiccicosi da morire, ti restano addosso e non se ne vanno mai. 








8) Nziria - XXYBRID
Disco pazzesco, la classica cosa che non hai mai sentito e che al primo ascolto ti spazza via. Deconstructed club e musica neomelodica? Ma scherziamo? No, non scherziamo. Da iniettarselo nelle vene.







7) Sudan Archives - Natural Brown Prom Queen
Sinceramente non ci sarebbe neanche poi molto da dire, è solo un disco fantastico. È bellissimo quando scopri un artista o un gruppo promettente al primo album, pensi che potrebbero spaccare, e poi effettivamente spaccano. Spero che diventi famosa.







6) Kendrick Lamar - Mr. Morale & The Big Steppers
Che figlio di puttana.
Pensi che dopo tre album come i precedenti dovrà pur tirarla fuori una cacata, e teoricamente questo è l'album peggiore che ha fatto, quindi in teoria ci siamo. Però il peggior album è al sesto posto. Un fenomeno. Il migliore di sempre.






5) LIBERATO - LIBERATO II
"AMMO' SO NA SIRENA" DICETT E ME GUARDAJE










4) Mai Mai Mai - Rimorso
Che fortuna incredibile, avere Mai Mai Mai. Continua ad esplorare la tradizione del sud Italia (la prima canzone è proprio il Secondo coro delle lavandaie), facendo canzoni più brevi e gestibili, emotivamente e temporalmente, mettendoci tutta la sua dose di industrial e aggressività e cupezza. Disco fantastico.






3) Big Thief - Dragon New Warm Mountain I Believe in You
Qui, contrariamente a quanto dicevo per i Beach House, avrei voluto che qualcosa fosse lasciata da parte, avrei preferito un quarto d'ora, venti minuti in meno, ma che fosse più a fuoco. Però il fatto è che c'è così tanta carne al fuoco che, anche se non tutte le canzoni sono allo stesso livello, l'insieme è così bello, così amorevole, che si passa volentierissimo sopra a qualsiasi difetto. Non è un disco, è un mostro.





2) Caterina Barbieri - Spirit Exit
Dopo averla vista dal vivo, mi sono reso conto che il suo strumento può essere incredibilmente limitante, e nonostante questo riesce a creare un disco di questo spessore. Qui non "si limita" ad un disco ambient, ma riesce ad evolversi in qualcosa di completamente diverso e anche di molto più evocativo. Oddio, forse "evocativo" non è il termine giusto, quindi mi limito ad un banale "emozionante."





1) Rosalía - MOTOMAMI
Indiscussa. Indiscutibile. Regale. Cozzala. Tutto e il contrario di tutto.
Mi sa che ci scriverò un post più lungo, non tanto per recensire il disco, perché tanto ne ha scritto chiunque, quindi non direi di sicuro niente di nuovo, quanto più che altro perché leggo di un sacco di gente che dice robe tipo "non mi piace, non capisco cosa ci sia di speciale," e io impazzisco perché per me è evidente, chiarissimo, lapalissiano, quale sia la grandezza di Rosalía. E urlo male dentro di me.
Poi magari non lo farò, sto post, però datemi il tempo di mettere su un'altra volta MOTOMAMI o El Mal Querer e divento come l'Eva01 in berserk.


Di solito sono abbastanza restio a classificare i concerti che ho visto durante l'anno, però in effetti ne ho visti molti. Ne scrivo qui sotto 5, che magari sono i migliori ma di sicuro non in ordine.

Parto con la menzione d'onore:

Hatis Noit @ Haunted Dancehall, Dublino
Classico concerto in cui ti trovi per caso, di cui non sai nulla, e rimani totalmente stregato. Di video non ce ne sono purtroppo, ma da un lato forse è meglio perché un video fatto male col telefono probabilmente non avrebbe reso la potenza e l'evocatività (non so se esiste questa parola) di quella performance. Il fatto che porti una piuma che le attraversa il naso non aiuta a distogliere il pensiero dal fatto che tutta la performance sembrasse un rito sciamatico.

Poi.

Lo so, non sono obiettivo. Però potrebbe essere il più bel concerto che abbia mai visto.

Poi l'ho visto anche a Dublino, dietro casa, però a Milano la scaletta era proprio da pubblico generalista, quindi ha lasciato da parte le canzoni più impegnative di Mr. Morale e ha fatto un pout-purry incredibile, ero davvero sorpreso di avere ancora voce alla fine del live.
È difficile parlare di Nick Cave senza usare termini di paragone ecclesiastici, quindi mi fermo qui.

Marc Rebillet @ National Stadium, Dublino
Forse il concerto più puramente divertente a cui sono mai stato. Non ho trovato video, e forse è anche meglio così.

È il mio disco dell'anno, e il live è schizzato tanto quanto il disco, con in più tutta la bravura della Rosalía che esplode con tutto il suo fragore. Ho avuto la mascherina bagnata per metà del concerto.




🚨🚨🚨 Direi che siamo arrivati alla playlist 🚨🚨🚨

Quest'anno piscio i commenti alle canzoni perché non ho voglia,
Dico solo che se vedete che non ci sono canzoni da dischi che in classifica ho messo anche alti (tipo Caterinona nostra, Weyes Blood, eccetera), è una scelta voluta.

Vado con i fumetti, perché coi libri ho avuto fortune alterne.

Tuono Pettinato - Corpicino
Quello che secondo me lo rende un capolavoro è il profondo amore che si vede che Tuono aveva per tutti i personaggi, e nonostante questo i personaggi facessero le cose più abiette.







Daisuke Iagarashi - Umwelt
Il gusto magico e mistico di Igarashi, che spesso sconfina nell'animismo, è sempre un piacere da leggere - a prescindere. In questo libro anche i racconti, tutti completamente diversi l'uno dall'altro, sono tutti splendidi, quindi se a questo aggiungiamo il piacere di leggere Iagarashi, si vola altissimo.







Luke Pearson - Everything We Miss
Un libricino piccolissimo, delle storie piccole, appena accennate, che vogliono sembrare pretestuose per mostrare, appunto, everything we miss, ma che in realtà non sono pretestuose manco per il cazzo. Uno dei modi più belli che abbia mai visto di utilizzare il fumetto come medium. Luke Pearson è quello che ha fatto Hilda, che di suo era una cosa bellissima, ma con questo si conferma autore di culto.





Superamici - Hobby Comics n. 7 (Speciale morte - 1 di 5)
Due volte Tuono Pettinato? Sì e no, ma in fin dei conti sì.
Un libro letto col dolore.









Hubert & Kerascoët - La vergine del bordello
È sempre stupendo fruire di cose fatte da chi sa cosa sta facendo. Questi due i fumetti li sanno fare, sanno come costruire una storia che non sia superficiale, ma che non si abbandoni in sermoni e spaccamenti di maroni, e rimanga prima di tutto divertente e appassionante. Il ritmo che ha questo libro è veramente pazzesco.






Potrei fare una top dei film, però non sono riuscito a decidermi se fare la top come quella della musica, quindi solo dei film usciti nel 2022, oppure se farla come i fumetti e mettere solo i film che ho visto nel 2022, a prescindere dall'anno.
Anche perché poi cosa dovrei considerare? La data d'uscità originale o la data d'uscita in Irlanda? E quindi siccome questo dubbio mi arrovella e mi annoda le cervella, preferisco lasciar stare e stiamo bene così.
In caso, potete seguirmi su Letterboxd.

Dai, quest'anno almeno un post ogni paio di settimane voglio farlo, magari uso la scusa delle playlist.
Quindi ci leggiamo tra poco.
Magari a gennaio riesco anche a scrivere di Rosalía. Regina. Emperatriz.