sabato 27 marzo 2010

oh well, enough said

Stamattina, in quel bellissimo programma che è TVtalk ho sentito dei particolari di quella che considero una delle proposte migliori che abbia sentito in campo televisivo da 21 anni a questa parte: quella della televisione pubblica francese di togliere la pubblicità nella fascia che va dalle 20.00 alle 06.00. La cosa ha portato poi ad anticipare tutti i programmi e bla bla bla, vi risparmio i dettagli "tecnici". In tutto il discorso che hanno fatto, però, sono emersi degli elementi interessanti: i programmi più visti dell'anno 2009 della tv pubblica francese sono 1) UN DOCUMENTARIO! Un documentario, che si chiamava L'Homme, dal contenuto non meglio identificato. Però, almeno così dice il nome, era un documentario sull'uomo; 2) una fiction di carattere storico (ci tengo a precisare che non era proprio Elisa Di Rivombrosa, eh); la 3) non me la ricordo, ormai c'ho una certa età e non è che c'ho la memoria di quando avevo 80 anni [Aristogatti cit.].

In Italia il programma più visto è il Grande Fratello.




























L'unica salvezza è Paolo Bonolis, penso. L'unica.







Si, ok, qui il protagonista non è Bonolis, ma ci siamo capiti.

lunedì 22 marzo 2010

Have one on Joanna

Chiariamo prima di tutto che questo non è un post per consigliare questo o quell'altro disco, per ascoltarlo, farlo vostro, magari comprarlo (quasi eresia) o chissà che altro. E' più per raccontare la mia esperienza. Che poi sarà presa come consiglio, ma vabbè, io di questo non sono responsabile.



E' qualche settimana che, leggendo il 3rdeye, ma anche il Panopticon (anche se poi questo è quasi una costola del 3rdeye, in un certo senso), leggo meraviglie e gioie del nuovo disco di questa Joanna Newsom, che personalmente non avevo mai neanche sentito nominare. Poi vado a vedere, e le è dedicata una pagina intera sui numeri di marzo sia di Blow Up sia di The Wire. La cosa mi incuriosisce. Poi scopro che era finita in qualche classifica di qualcuno con più o meno i miei stessi gusti qualche anno fa con l'album precedente, targato 2006 (anno che per ovvi motivi non poteva prevedere troppi ascolti di capolavori, ce n'erano già troppi). Poi vado a vedere le tag ed è un continuo rincorrersi della parola "folk" nelle salse più eterogenee concesse oggi dall' indie-ana concezione, da "indie folk" a "folk-rock", passando per l'immancabile "neo-folk".

Ora, devo ammettere che, colpa troppa ingenuità da parte mia, mi ero già fatto un'idea preventiva di come avrebbe suonato questo disco, che molti etichettavano già come "capolavoro" senza remore; come se non bastasse, scopro anche che è primo nella classifica del 2010 di Rate Your Music, cosa che succede poco spesso con album che mi piacciono (quasi mai, a dirla tutta). La colpa di questi pregiudizi era dovuta un pò al titolo del disco, appunto "Have One On Me", un pò all'immagine di questa giuovane (28 anni nel 2010), che praticamente si presenta circa così:




Il che è tutto dire.
Ora, non che abbia pensato che fosse un disco porno o chissà che (anche perchè, se così fosse stato, a che pro gridare al capolavoro?), però diciamo che le due cose hanno fatto effetto, ecco.

E oggi, 22 marzo 2010, l'ho ascoltato, complice la convalescenza che mi costringeva a letto.
Allora.
Sono 3 cd.
Si, 3. Due ore e quattro minuti di musica. DUE ORE. Una cosa mastodontica. Poi dici "ma come cazzo avrà fatto a tirar fuori un disco che tutti etichettano come capolavoro?". Scopriamolo, mi sono detto.

C'è da dire che io però col folk non ho mai avuto vita facile. Per dire, i gruppi che più sono riusciti a prendermi sono stati gli Shearwater e gli Esper (e quest'ultimo è un pò un mistero che ci siano riusciti, non avrebbero dovuto viste le loro caratteristiche). Per dire, anche con i Neutral Milk Hotel faccio fatica. Non è proprio nelle mie corde, ma per niente niente. Con voce femminile, poi, figurarsi.
Vabbè, lo ascolto.


Non so dirvi se è un disco che ascolterò fino allo sfinimento, farò mio o chissà che. E' ancora presto per dirlo. Anche perchè due ore, voglio dire... mica è facile.

E', almeno per me, una novità; un pò perchè musica con questa strumentazione non l'ho mai sentita, un pò per la voce, stranissima (a volte mi ricorda certi momenti di Tori Amos, ma non prendetela come oro colato, st'affermazione, ve l'ho detto che non ci capisco una sega di folk - magari è Tori Amos ad usare gorgheggi folk, cazzo ne so), un pò pechè a parte tutto, è ottima musica.
La cosa bella, di questo disco, è l'effetto post-primo-disco.
Generalmente, salvo eccezioni, se un disco piace e non è un mattone, tendi ad ascoltarlo di nuovo, perchè ti piace il suono, perchè comunque sono belle canzoni, per qualsiasi altro motivo. Non parliamo poi se il disco piace, quante volte lo si riascolta. Tipo, ultimamente la cosa mi è capitata (a livelli inauditi) con gli XX, di cui ho fatto qualcosa come 250 e passa ascolti in neanche una settimana.
Ecco, in questo caso succede una cosa curiosa: finisce un disco, fai per metterlo di nuovo in play, ma poi, se metti il secondo disco hai praticamente un altro primo cd. Praticamente si continua con i suoni del primo disco, col mood, con tutto. E' una sensazione bellissima, perchè la tua fame di QUEL suono è soddisfatta, senza però trovare le melodie che già ti suonano familiari, quel passaggio, quel fraseggio, quel particolare tocco che ti avevano stuzzicato al primo ascolto. Però ne trovi altri, ugualmente belli, diversi, ma appassionanti ugualmente.
E' bello, dà soddisfazione.
Anche perchè non sono canzoni pop da 3-4-5 minute, non sono compresse e dallo svolgimento chiaro e se vogliamo univoco. Sono canzoni anche lunghe, che raramente scendono sotto i 6 minuti, tutte in divenire, quasi nessun ritornello, interpretazioni personali, tutte cose che non ti aspetteresti.
Insomma, a me sto disco è piaciuto.
Non sto parlando di ascolti reiterati e considerazioni compiute. Gli ho dato un ascolto uno, finito mentre scrivevo, e ancora non so se lo reputo il capolavoro che tutti pensano che sia oppure semplicemente un buon disco.
Per quanto riguarda voi, fatti vostri, fate gli ometti e sbrigatevela da soli.

E siccome non è che vi posso lasciare così:


Joanna Newsom - Have One On Me

Download (Hotfile)
Download (Rapidshare)

Ciao.

martedì 16 marzo 2010

-Ed ora, le notizie sul tempo. -DOMANI PIOVE! -Grazie.

Devo andare a dormire tra poco. Non ho niente da fare nel frattempo. A Zelig ci sono cose che non mi interessano, al momento.
Quindi ho detto "modò, il blog, buon'anima. Aggiorniamolo, và".
Solo che, come ho detto, devo andare a dormire, quindi niente pensieri elaborati. Metto un paio di download di dischi e gudbai.

Prima di tutto, questo è il disco con cui mi sono fissato di brutto negli ultimi, quanti?, 4 giorni?. Robe che ho fatto quasi 250 ascolti. Pazzesco. Una droga.



The XX - XX

Che è una droga, come ho già detto. Però è inspiegabile, sta cosa. E' un disco con un'atmosfera tale che non dovrei ascoltarlo così tanto. E' troppo intimo, troppo malinconico-ma-senza-un-vero-senso-di-tristezza, troppo... tenero, come diceva il buon Gartek. Eppure non ti ci stacchi. Boh. Ascoltatelo. Ancora non ho trovato uno che mi abbia dato un parere negativo.
Pagina torrent, non sono riuscito a trovare un download funzionante :(
Bugia, un gentiluomo (o una gentildonna) me l'ha postato nei commenti:
Download (Rapidshare)

Già che ci siamo, di questo non ho trovato niente di download, ma se si cerca si può (almeno credo, se non ci riuscite segnalatelo), ma è stato un altro ascolto costante di questo periodo.
Loro si chiamano Esben And The Witch.
Qui si può ascoltare un pezzo in streaming, pezzo dal quale hanno fatto anche un videoclip. Questi stanno aprendo per gli XX e per altri gruppi indiegayissimi tipo i Wild Beasts e i Big Pink. E meritano tanto, secondo me.

Adesso momento elettronica.
Hanno annunciato la line-up del Dissonanze (o perlomeno la line-up di uno dei giorni). Molti di quelli che ci andranno li conosco già e in questo periodo li sto ascoltando tanto. Indi per cui, riporto.



Pantha Du Prince - Black Noise

Questo è forse il più commercialmente noto. Pare faccia minimal techno, uso la frase ipotetica perchè di ste cose ne so meno di zero, quindi mi fido; poi magari prendo il granchio, ma mi fido. Comunque è un disco della madonnissima, ottimo a dir poco, mai troppo rarefatto ma sempre sempre di una raffinatezza quasi imbarazzante.

Uploading.to
Hotfile
Depositfile



King Midas Sound - Waiting For You

Rapidshare



Shackleton - Three EPs

Hotfile Password: nodata.tv

Due dischi dubstep, moooolto diversi tra di loro. Nel primo la radice dub è molto più marcata, sia dal punto di vista strettamente musicale e strumentale, sia per il fatto che il cantato è ricorrente in quasi tutti i brani ed è proprio accostabile al toasting del primo dub e similia.
Il secondo, che forse preferisco, è proprio l'opposto. Sempre classificabile come dubstep, ma molto lontano dalle radici jamaicane più presenti del Suono di Re Mida. Qui è un minimalismo di fondo che la fa da padrone, tra melodie accennate e stralci di discorsi, di frasi. Il disco è pesante, siamo onesti, più di un'ora di album per 9 tracce che non vanno mai sotto i 6 minuti è tosto da sopportare, ma comunque ogni brano, se preso a sè, è un piccolo capolavoro. Tant'è che probabilmente lo preferisco all'altro, più fruibile da questo punto di vista.


Inoltre, giusto per informare, dopo aver fatto tutti gli esami che mi ero prefissato di fare nella sessione invernale, e averli terminati con successo e media del 29, mi sono preso due settimane di cazzeggio in cui ho recuperato le puntate di Lost non viste (la 06x07 è qualcosa di eccezionale ed epocale e meraviglioso eccetera), letto Vagabond (vabbè, non ci sono parole) e cominciato Jiraishin, oltre ad essermi tanto grattato.

Per chiudere sto post cazzonissimo:


Quest'uomo è un genio. Non ammetto repliche.