giovedì 15 gennaio 2015

Mutande rosse

Avevo promesso la classifica di fine anno e quindi eccomi qua. Seguirò la linea dell'anno scorso, mettendo la top 10 indiscriminata di tutti i generi mischiati e poi una sorta di top 5 rock, elettronica e quant'altro.

10: Goat - Commune
Io per 'sti svedesi ho un gran debole. Il primo disco l'ho consumato e mi sta arrivando originale. Questo non è bello quanto il precedente, ma ha sempre quel piglio africaneggiante, che non capisci come faccia a venire dalla Svezia, con meno chitarrazze stoner ma comunque un gran gusto.
Diciamo anche che a me queste cose, se fatte così bene, piacciono un sacco. E non conosco altri gruppi che lo facciano. Ci saranno sicuramente, ma io non li conosco. Accetto suggerimenti, ma nel frattempo questi son bravi per davvero.

9: Sun Kil Moon - Benji
È uno dei 3-4 dischi usciti quest'anno (anche se siamo già nel 2015) che mi abbia colpito al primo ascolto comandando attenzione, anche in un intercity abbastanza affollato e pieno di fauna femminile minorenne e prestante. Non è niente di innovativo, assolutamente. Però sono canzoni fatte divinamente bene, con testi appassionanti quanto basta e americani fino al midollo. Ecco, non è un disco da consumare perché francamente l'immaginario da profonda provincia americana a me stanca dopo molto poco, però le canzoni, ripeto, sono veramente ma veramente belle e sarebbe un peccato non dare a Cesare quel che è di Cesare.
Poi ok, su Kozelek si potrebbero fare mille discorsi, dal fatto che lui sia uno stronzo di prima categoria e non spenderei un euro per vederlo dal vivo da solista alla stucchevolissima diattrìba coi War on Drugs, ma limitiamoci a parlare dell'album che è meglio.

08: Real Estate - Atlas
Il gruppo col nome più difficile da cercare online di sempre dopo, forse, i The The. Comunque, il disco è bello veramente. Canzoni belle, spensierate, velatamente malinconiche, catchy, evviva tutti.
Avvertenze: non ascoltare mai se non nel periodo fine aprile-metà ottobre. Oppure, non ascoltare se la temperatura esterna è inferiore ai 20°.

07: Francis Harris - Minutes of Sleep
Scoperta tardiva e bellissima. Elettronica incredibilmente rilassante senza essere ambient neanche lontanamente. Mi ha ricordato Nicolino Jaar per diversi motivi, nessuno dei quali sarei capace di descrivere. Un tag di Last.fm recitava "As deep as it gets", e la ritengo troppo bella per non riportarla da nessuna parte. In moltissimi momenti sembra come se le tracce del disco siano beat techno o comunque molto deep ben presenti, ben pensati, ma sotterrati sotto una serie di rumori più o meno familiari. Avete presente Selected Ambient Works 1? Non dico che siamo lì, né per qualità né per concetto, però ecco, ogni volta che lo ascolto mi ritorna alla mente quel discone della madonna, qualcosa dovrà significare.

06: Ben Frost - A U R O R A
Violento, freddo, sintetico, distaccato, di sicuro inumano. Non inquietante come By the Throat, ma ugualmente scomodo e che mette a disagio. Non sembrano assolutamente belle parole, ma la bellezza del disco mette in secondo piano queste emozioni negativissime, anche se sembra strano. Poi il disco dal vivo è ancora più violento, ancora più inaccessibile, ancora più bastardo.

05: Andy Stott - Faith in Strangers
Fino a novembre pensavo che l'uscita elettronica dell'anno sarebbe stata A U R O R A, perché ha quel senso di evento e di collante per la comunità musicale che la musica "alternativa" riesce a creare ogni anno intorno ad un disco di musica elettronica-o-quasi. Poi è uscito il disco di Stott, che non sapevo neanche stesse registrando, e dopo tipo 2-3 ascolti si è imposto lui.
A me Stott è sempre piaciuto, fin dal primissimo ascolto di Pass Me By. È anche vero, però, che Pass Me By, We Stay Together e Luxury Problem erano figli della stessa madre, nel senso che la musica di Stott era sempre riconoscibile, gli elementi erano quelli e le sorprese erano poche. Qui invece il suo tocco c'è perché c'è e si sente, i bassi monolitici che ti spostano gli organi interni ci sono ancora, ma sono le atmosfere a cambiare. Anche qui il cambio è molto più dark, il che è tutto dire, considerato che le sue robe precedenti non erano proprio twee: senso di disagio, voci sospese che hanno un che di film horror di classe, tutta una serie di espedienti che non lasciano scampo soprattutto all'ascoltatore, perché da 'sto disco non ti stacchi e non lo molli. E poi Violence è una canzone veramente incredibile, assolutamente l'epitome del disco.

04: FKA twigs - LP1
Questa è semplicemente tanta roba. Gran personaggio, grandi canzoni, evviva.

03: D'Angelo - Black Messiah
Gne gne, io lo posso mettere in classifica e praticamente tutti gli altri no-o! Vedete che succede a fare le classifiche ad un mese dalla fine dell'anno, cazzoni?
Disco che è un instant classic evidente, questo c'ha una classe che se la sognano praticamente tutti. È r'n'b praticamente classico, nel senso che il disco si inserisce pienamente nel filone senza dubbi di sorta. Però le cose sono due:
1) ogni tanto ci sono delle soluzioni a livello sonico che fanno paura per quanto sono belle, e
2) lui è veramente un fuoriclasse.

02: St. Vincent - St. Vincent
I suoi dischi non mi arrivano mai al primo ascolto, e neanche al secondo. Forse al quinto cominciano a farsi intuire. Però dei 3 dischi che ho ascoltato di Annina Clark, tutti e 3 una volta arrivati non se ne sono più andati, e questo forse è anche peggio degli altri.
Cioè, meglio degli altri.
È semplicemente una raccolta di 11 canzoni straordinarie. E lei è un personaggio vero.

01: Flying Lotus - You're Dead!
Di fatto, è questa l'uscita elettronica dell'anno. Però non riesco a considerarla della stessa classe di Frost, Stott, o Francis Harris, se è per questo.
FlyLo ha detto in un Q/A su twitter che questo è il suo disco jazz. Si fatica a dargli torto, e, da moltissimi punti di vista, You're Dead! è anche più un disco jazz di Cosmogramma. Meno jazzy sì, ma anche più jazz. È un piacere per le orecchie, e dura così poco che è praticamente una sveltina. Stupendo.
E poi ha la traccia jazz più bella dell'anno (almeno, forse anche qualcosina in più).

Tuttavia.
Su RYM il disco in prima posizione è un altro. È solo che non l'ho messo perché mi sento troppo una merda a mettere un gruppo italiano in prima posizione, io che snobbo così tanto la musica italiana in generale o il rock italiano.
Be Forest - Earthbeat
Però il disco dei Be Forest è veramente una bomba. C'è chi dice che le chitarre ricordano troppo gli XX, c'è chi dice questo e c'è chi dice quello, però io l'ho messo in cima dall'inizio dell'anno e ad oggi non trovo grossi motivi per toglierlo da lì. È un disco che mi è piaciuto e mi piace ancora un casino. Addirittura forse avrei aggiunto una o due canzoni per farlo durare di più, e questa è una cosa che non mi auguro MAI. Bravi veramente, speriamo che il fatto che live facciano schifetto sia solo una diceria.

Questo è quanto. Andiamo con le aggiunte, partendo dal rock. SPOILER ALERT: sono rimasti fuori di un pelo i War on Drugs.

Prawn - Kingfisher
Come nel 2012 mi piacque tantissimissimo il disco dei Japandroids, quest'anno mi piace tantissimo il disco dei Prawn. A differenza dei Japandroids questi sono meno casinari e hanno più strumenti perché non sono solo in due, e sono anche un attimino più malinconici e emo più tradizionali. Ciò nonostante, il disco è bello, scorre via veloce e ogni canzone si fa ascoltare chiedendo attenzione e coinvolgimento.

Warpaint - Warpaint
Mi dispiace quasi mettere queste qui, perché fanno musica tristacchiona e tolgono spazio ai Wild Beasts che sono gli amori miei.
Però hanno fatto un signor disco.

Wild Beasts - Present Tense
Eccoli, gli amori miei <3 Forse il loro disco minore, perché stanno man mano lasciando le chitarre per darsi ai synth e alle drum machine, ed è un vero peccato, perché le cose che costruivano con le chitarre lasciavano il mio cuore senza alcuno scampo. Ad ogni modo, se la classe e la raffinatezza ci sono, e loro ne hanno a pacchi, non uscirà mai fuori una cagata (speriamo che non siano le ultime parole famose).





Mastodon - Once More 'Round the Sun
Non scherziamo, se i Mastodon tornano a fare cose che somigliano, anche da lontano, a quello che hanno fatto in Blood Mountain, questo è un signor disco. E considerando che in certi momenti sembrano anche i Municipal Waste, questo è un signor disco.

Lia Ices - Ices
L'ultimo disco che ricordo di Lia Ices aveva come protagonista lei con i fiori nei capelli che voleva fare Joanna Newsom, riuscendoci anche molto bene.
Qui, invece, ha preso delle belle droghe e prova quasi a fare gli Animal Collective. Ed è comunque molto brava.

Passando all'elettronica:

Todd Terje - It's Album Time
Groove. Vintage. Classy. Si balla.
Anche qui, leggete il disclaimer dei Real Estate.

Aphex Twin - Syro
Non è materiale da alta classifica, e su questo bisogna essere chiari.
Però, sarà per questioni sentimentali, sarà perché anche se in ritardo è sempre capace di grandi soluzioni, Aphex Twin delivers anche questa volta, seppur con risultati più scarsi di quanto ci si augurasse. Non mi sento comunque di bocciarlo o di chiamare Syro "fallimento", come hanno fatto in diversi.

Chet Faker - Built on Glass
Chiamatemi come volete, plagiato, omosessuale, hipster, però a me questo qui piace parecchio. Ti prende.

Taylor McFerrin - Early Riser
L'ho ascoltato perché l'avrei visto live e perché incide per Brainfeeder. E infatti Flying Lotus si dimostra di talento anche nel procurarsi giuovini talenti.

Caribou - Our Love
Caribou riesce a non fare un disco pesante (per me Swim è un disco pesantissimo, in cui le tracce durano ben di più di quanto dovrebbero durare). Questo è un disco ballabilissimo e godibile in qualsiasi situazione, e francamente non ero sicuro che avrebbe fatto una mossa del genere, dopo il successo di Swim e del tour coi Radiohead.

Plausi finali agli esclusi per poco: abbiamo citato i War on Drugs, e aggiungo Lone e soprattutto i Drink to Me, che sono un gruppo che amo e adoro come la mucca ama il toro e che hanno fatto un disco veramente bello.

Per sapere com'è andato questo 2014 musicale nel dettaglio, ecco dei simpatici grafici offerti da Last.fm.


Avrei anche voluto mettere una top 10 dei film, però effettivamente mi riesce difficile per diversi motivi:
a) non riesco a vedere tutto quello che vale la pena nel corso dell'anno. Ho dovuto aspettare gennaio 2015 per vedere film come Boyhood o The Lego Movie perché purtroppo dove sto io non è facile andare al cinema e quindi devo aspettare delle versioni decenti online o che li passino su Sky.
b) avendo da un po' preso l'abitudine di guardare i film in lingua originale sottotitolati (o non), si pongono diversi problemi: in un'eventuale classifica metto i film che sono usciti nel 2014 nel paese d'origine, da noi o entrambi? Per esempio, alcune classifiche che ho letto avevano All Is Lost e The Wind Rises di Miyazaki, che non sono film del 2014. E About Alex, Top Five, Birdman, A Most Violent Year o Inherent Vice non usciranno in Italia fino alla fine di febbraio mentre negli USA sono usciti nel 2014 e io li ho visti (no, non è vero, Top Five, Birdman e Inherent Vice li ho scaricati ma ancora non li ho visti. Questione di giorni, comunque). Come facciamo?
Nel dubbio, non facciamo.
Scorrendo velocemente la classifica dei film 2014 di RYM, i film "più in vista" che mi sono piaciuti di più quest'anno sono stati Boyhood, Grand Budapest Hotel, Gone Girl e The Lego Movie, non in quest'ordine. Due paroline veloci veloci su ognuno.
A me questo tipo di film piace un casino. Sarà perché quel senso di intimità e complicità è qualcosa che nella vita un po' mi manca, vai a capire. E vai a capire soprattutto perché sto usando un blog per auto-psicanalizzarmi. Comunque, come detto, ho un debole per questo genere di storie. L'unica cosa è che il fatto dei 12 anni di riprese ti monta addosso un po' troppe aspettative, quando invece è solo un espediente di fortuna (irripetibile) che non deve portare via l'attenzione dal film. Diciamo che arrivi ad aspettarti chissà cosa quando alla fine è un normalissimo film. Per fortuna, normalissimo non vuol dire per forza brutto.

Amo Wes Anderson, è bene premetterlo. Mi piacciono i suoi dialoghi super surreali, mi piacciono i suoi personaggi super surreali, mi piacciono le sue ambientazioni paradossali, mi piace la sua regia statica, mi piace la musica anni '60 che sceglie, mi piace praticamente tutto. E Grand Budapest Hotel è proprio l'apoteosi del suo stile. Scene alle Benny Hill, amori puri tra ragazzini, amori clandestini tra adulti, inseguimenti. Dai, evviva.

Mi aspettavo, come chiunque, una cazzata gigante, o quantomeno un filmetto simil-Dreamworks. E invece è un film paraculo dal primo minuto, zero momenti di serietà, stupidità a palate, intelligenza sparsa come il sale nell'acqua della pasta, ED È PURE META! Non so come stiamo messi con la cultura pop nel 2015, ma questa è una cosa che apprezzeranno specialmente i fan di Community. Filmone, inaspettatamente.

Anche questo era inaspettato. Il mio primo approccio al film sono stati gli articoli scandalistici in cui dicevano che il protagonista del film era il pene di Ben Affleck. Viene fuori che nel film c'è una sola scena in cui quasi SI INTRAVEDE il suddetto uccello. Potete capire come, dopo questa premessa, trovarsi davanti un thriller in cui finalmente Fincher torna a fare Fincher e regala un twist narrativo dopo l'altro senza nessun buonismo, sia stata una sorpresa mica male. Mi ha tenuto il culo incollato alla sedia come pochissimi altri. Lei, poi, è veramente eccezionale. Quando MINI-SPOILER ALERT va al sud (che cos'era, nel Missouri?) e comincia a parlare con un abbastanza credibile accento del sudFINE SPOILER, ti viene quasi da applaudirla. Brava lei, brava quella che fa la sorella di lui, lui cane come al solito ma è un personaggio stupendo, bravo l'avvocato, bravi tutti. Potrebbe essere il mio film preferito del 2014.

Anche perché chiaramente film come Ida, Mommy e chissà quali altri sono praticamente impossibili da recuperare. Speriamo negli oscar perché almeno qualcuno di questi passi su Sky, ma la vedo abbastanza difficile comunque.

Bene, e anche per quest'anno abbiamo dato.