mercoledì 31 dicembre 2014

I buoni propositi per l'anno nuovo

Ormai inizio tutti i post scusandomi del fatto che ci scriva poco e usando scuse come il brutto periodo, i mille cazzi, i panettoni Mainagioia che vanno tanto di moda e cose simili, ma poi 'ste cose succedono a tutti e quindi le mie sono lamentele pleonastiche ed inutili.
Pleonastico è una bella parola.
E questo è un post veloce veloce, un tweet un attimino più lungo.
E questa è una foto da far uscire nelle anteprime sui social.


Io ho un solo desiderio per l'anno che viene e i prossimi (quindi non era un proposito, il titolo è un ingannatore).
Il desiderio è l'abbandono dell'estremismo delle opinioni.
Interstellar è un capolavoro o è una merda inaudita.
I guardiani della galassia è un capolavoro o è una merda inaudita.
L'Ice Bucket Challenge è una figata o è una puttanata senza precedenti.
Mi piace il basket, quindi quello è lo sport più meraviglioso mai esistito mentre il calcio, grande rivale (?) è una merda (ok, in Italia di questa gente ce n'è poca, ammettiamolo, ma il ragionamento è quello).
La politica è importante, quindi se non parli di politica sei un idiota ed è meglio che vai a raccogliere i pomodori con gli africani.
La neve che ha fatto ieri e oggi qui in terronia o è la cosa più bella che ti sia mai capitata (???) o è uno schifo non perché ti rende difficili i movimenti per strada, ma perché ti intasa la bacheca di facebook.
Esempio sulla mia pelle: per la seconda volta in tre mesi mi sono preso l'influenza perché sono una checca e quando ci sono esami particolarmente rilevanti l'ansia mi fa abbassare le difese immunitarie, e mia madre comincia a decantare le lodi dell'Oscillococcinum o come si chiama lui, rendendolo l'equivalente in medicina della salvezza eterna cristiana.
Così non va.
Magari non tutti sono interessati a sentire la vostra voce e la vostra opinione su ogni argomento alla ribalta dell'opinione pubblica (o della home di repubblica.it, se è per questo). Magari prima di dire qualsiasi cosa potreste perdere 10-15 minuti lasciando da parte whatsapp e le importantissime chat di facebook e cercare qualche articolo, informarvi un attimino, prima di decidere SE parlare. O scrivere, perché poi alla fine ci si riferisce alla sfera online, dal vivo ogni discussione è futile, si finisce a parlare di sesso e a provare a fare degli innuendo con chicchessìa e siamo tutti contenti e nessuno si fa del male.
Ma quello che leggo sui social è una voglia di estremismo ingiustificata e ingiustificabile. Pochi minuti fa mia madre stava litigando con un suo amico sull'omosessualità. Perché litigare? Che bisogno c'è? Gridare e incazzarsi porterà a nuovi, inediti ed inaspettati risultati? O forse è perché non si hanno motivazioni valide a supportare la propria opinione? E ritorniamo a quello che dicevo prima. La pigrizia dettata dagli innumerevoli stimoli dei social network lascia un casino di persone nella merda più nera, non leggono più nulla, passano ogni secondo libero della loro vita a parlare con persone di cui gli importa il giusto, perché sono comunque stimoli, ricevi notifiche, hai cose nuove da vedere, e poi si mettono a litigare su questioni per le quali non c'è uno stracazzo da litigare.
Chiariamo che non è un post del tipo "in questo locale non c'è wi-fi, talk to each other", quei discorsi mi fanno ancora più cagare perché sono dettati dalla stessa ignoranza. Se devo prendere il treno e mi sono dimenticato il libro o il fumetto che dovevo leggere, NON MI METTO A PARLARE CON QUELLO CHE STA VICINO A ME. Non l'ho mai fatto anche prima dello smartphone. E non l'ha mai fatto nessuno, quindi non capisco questa smania di parlare col prossimo. Però imparare ad usare i propri mezzi tecnologico con un minimo di coscienza e cognizione di causa non sarebbe malvagio.
Dopo aver nuovamente perso di vista il filo del post, concludiamolo qui.
Adieu, nel prossimo post vedo di fare la fatidica classifica della musica del 2014.
Sono l'unico stronzo che non l'ha fatta uscire nella prima metà di dicembre e, indovinate, sarà una delle poche col disco di D'Angelo. Sucate.

sabato 6 dicembre 2014

Sabati violenti

Uno vorrebbe tornare ad avere 11 anni. Oddio, IO vorrei tornare ad avere 11 anni.
Zero cazzi, non avevi manco idea di cosa fosse la masturbazione, quindi le donne le puoi togliere dall'equazione, e dio solo sa quanto questo sia un fattore importante, di preoccupazioni scolastiche manco l'ombra, l'unico cruccio vero, ma proprio concreto, era come avrebbe fatto Goku a sconfiggere Freezer nell'ultima trasformazione.
Che bella cosa, Dragon Ball visto a 11 anni. Una delle grandi cose che mi sono capitate nel corso della vita, senza dubbi.



Invece no, stiamo il 6 dicembre sclerati per un esame di sociologia di merda con i libri scritti dal professore idiota che si diverte ad usare costruzioni arcaiche, pleonastiche e inutilmente lunghe solo per far vedere che è bravo, a dover fare i conti con il genitore e la sua incipiente crisi di mezz'età, con gli elefantiaci complessi d'inferiorità della fidanzata e con la legge di Murphy che ti insegue costantemente manco fossimo in Duel, e l'unica cosa che riesci a fare il sabato mattina è stare davanti al pc a leggere i reportage di Fumettologica sul BilBolBul, stare su Tumblr (dove per altro torna il leitmotiv di Dragon Ball) e ascoltare a tutto volume il primo disco dei Velvet Underground.




Ed io che da piccolo dicevo che da grande avrei fatto il criminale.
Quand'è che ho perso di vista l'obiettivo?