venerdì 12 gennaio 2024

Le tradizioni belle, come la conta delle dita saltate la notte di Capodanno

Ed eccoci qua. Memino d'ordinanza. Anzi, doppio memino, mi hanno fatto molto ridere:



Comunque passiamo alle cose meno serie.

Classica top 30, non ho messo premi speciali perché non ho visto particolari cose a cui prestare attenzione - per dire, anche tra copertine non ho visto niente che mi impressionasse abbastanza da menzionarlə a parte.

La cosa particolare di quest'anno è che non c'è stato il disco o i dischi che hanno proprio squarciato in due l'annata - tipo l'anno scorso con Rosalía e l'anno prima con Little Simz e Floating Points.

I primi cinque dischi della top sono comunque tutti dischi eccezionali, però non sono quei 5/5 istantanei - o almeno, non ancora? Le altre cinque posizioni dopo la top 5 sono dischi che magari potrebbero non essere così incredibili "per l'ascoltatore medio", ma per qualche motivo ci sono legato con particolare trasporto - "per qualche motivo" poi... Ci sono motivi ben precisi.

Ah, e ho barato mettendo un disco extra, perché sì. I have the  ̶p̶u̶s̶s̶y̶ blog, I make the rules.

Let's go.


Liv.e - Girl in the Half Pearl

Questa è, diciamo, la posizione 31. Mi dispiaceva troppo lasciare fuori e non menzionare neanche questo disco, è troppo bello per meritare un trattamento del genere. Il problema è che non è costante, ha tante canzoni e vanno da una parte all'altra. Però è fuori di testa abbastanza, e soprattutto lei è brava abbastanza da sorprenderti ad ogni pezzo, in un modo o nell'altro. Tanta roba.



30. Everything but the Girl - Fuse

Non posso neanche definirla la sorpresa dell'anno, un po' perché non ho ascoltato niente di loro che fosse brutto, un po' perché sto disco è uscito prestissimo e non ne sapevo assolutamente nulla. Esce fuori con un singolo killer, e il resto del disco è comunque bellissimo. Lei come al solito ha una voce morbidissima, e la produzione è ottima nonostante tutto il tempo passato dall'ultima roba loro.

Fiat cinquecentoooooo, Fiat cinquecentoooooooo


29. DayKoda - UNO

Uno dei miei italiani preferiti. Stavolta per me un filo sottotono, perché nonostante abbia sempre fatto questo mischione di elettronica un po' glitch e jazz, stavolta ha spinto molto (ma MOLTO) di più sul jazz. Da un punto di vista di tiro, di energia, è stata una gran mossa. Però su disco, forse perde un pochino. Oh poi stiamo comunque parlando di un discone eh, è solo che gli altri erano meglio.

28. Yves Tumor - Praise a Lord Who Chews but Which Does Not Consume; (Or Simply, Hot Between Worlds)

Anche questo è un disco che mi ha un po' deluso. Il fatto è che finora il percorso di Yves Tumor è stato assolutamente esaltante perché ha sempre cambiato, si è andato volendo un po' ammorbidendo ma è sempre stato assolutamente imprevedibile. Questo invece è "solo" il sequel di Heaven to a Tortured Mind. Che comunque ad averne. Avevo pensato di toglierlo per mettere qualcun altro, poi l'ho riascoltato e non c'è un cazzo da fare, non c'è una canzone brutta.

27. Loraine James - Gentle Confrontation

Finalmente ha fatto un disco che per me è godibile fino in fondo. Cioè, lei è sempre stata fantastica, però i suoi dischi sono sempre un po' ostici, perché lei le strutture le vuole distruggere, le melodie devono sempre lasciarti lì sospeso, e quindi per quanto questa cosa sia apprezzabile, arrivavo sempre alla fine del disco ammirato ma un po' scontento. Con questo invece ha un approccio molto più pop, e questo chiaramente ha un impatto gigante.

27. Blur - The Ballad of Darren

Ma cosa cazzo gli vuoi dire ai Blur? Cosa?



26. Arooj Aftab, Vijay Iyer e Shahzad Ismaily - Love in Exile

Chiaramente non è un disco per tutti i momenti - basta anche vedere la durata delle canzoni -, però quando lo metti su, ti porta proprio su un altro pianeta. È anche molto particolare, perché nella mia estrema ignoranza, visti i nomi mi aspettavo musica con forti elementi  asiatici o mediorientali, mentre scopro che in realtà Vijay Iyer è nato in America (anche Shahzad Ismaily, ma Ismaily non l'avevo mai ascoltə prima), e infatti gli elementi mediorientali ci sono ma non sono così preponderanti. Le cose belle da sapere.

Comunque il disco è bellissimo, ascoltatelo.

25. Gionni Gioielli e Montenero - Mediterraneo

Disco bellissimo, basi che proprio mi colpiscono in un punto debolissimo, tema del disco molto divertente e flow fantastici. Sarebbe un disco potenzialmente da top 10, se non fosse per il cringe che regna forte. Niente di nuovo nell'hip hop eh, però ecco, certe cose proprio misogine o solo ingenue nel migliore dei casi non possono evitare di ammosciarmi.

Nel senso, se tu fai un pezzo in cui le ultime barre sono "Mi sorseggio un Insolente a quattro miglia dalla riva / e son felice ce non faccio parte della comitiva. / Lei stesa sul ponte prende il sole e legge / io faccio del soffritto per la pasta al pesce", io sono già tuo; però poi dopo ci metti questo campionamento di un porno che per essere gentile è di pessimo gusto. E, non per ripetermi, io mi ammoscio un po'. Difficile metterlo più in basso di così però, perché comunque i pregi sono proprio tanti.

24. Studio Murena - WadiruM

Spettacolare, rabbioso, serio ma non sempre serioso, con flow meravigliosi e soprattutto suonato di cristo. Non saprei che altro scrivere, è tutto bello.





23. Noname - sundial

Lei è sempre bravissima. I dischi precedenti però avevano un altro tiro, non nel senso che erano più aggressivi, ma nel senso che avevano un mood, una vibe (i recensori di una volta avrebbero detto "una palette cromatica", perché i francesismi sono visti meglio degli inglesismi milanesi) più uniforme, più scazzata ma allo stesso tempo concentrata sull'obiettivo, e in sundial non ho avuto la stessa impressione.



22. Slowdive - Everything Is Alive

Uno dei migliori gruppi rock (in senso lato) della storia, fa un altro disco che non è una caricatura del loro stile. Ci si riconosce tanto mestiere, indubbiamente, e non colpisce allo stesso modo in cui colpiscono le loro cose migliori. Però, scusate, grazialcazzo. Gli Slowdive li sanno fare solo gli Slowdive. Nel senso, Kisses che pezzo atomico è? Dai, siamo seri.



21. Esben and the Witch - Hold Sacred

Quando gli Esben annunciarono che avrebbero fatto uscire un nuovo album, sono partito dal presupposto che l'avrei comunque ascoltato, perché gli Esben and the Witch si ascoltano sempre, però come gli ultimi due probabilmente l'avrei ascoltato due, tre, quattro volte, comprato perché gli Esben and the Witch si comprano, però poi finisce lì. Sembravano troppo proni su quella specie di post-metal ma senza i chitarroni massicci, che è bello, però non ho più la capacità di appassionarmici come una volta.

Invece hanno tenuto solo l'approccio (lo stesso che hanno sempre avuto, per altro), e hanno tirato fuori un disco estremamente rarefatto, misurato, quasi umile se non ci fossero canzoni lunghe abbastanza da smentire l'umiltà. Ce l'hanno fatta di nuovo, che il nostro dio li benedica.


20. La Niña - Vanitas

Rosalía, sei tu? Approccio simile alla materia, solo ovviamente senza la stessa classe, la stessa creatività e la stessa voglia di divertirsi lei prima di divertire noi.

È vero che è un'artista esordiente e deve muoversi in un certo modo, però sembra quasi che gli italiani abbiano sempre un po' troppa dignità per poter fare cose troppo stralunate. Per fare sempre il paragone con la catalana, manca un po' il guizzo, manca il momento free-jazz in mezzo a Saoko. Però bene se non proprio benissimo.


19. Overmono - Good Lies

Qui mi hanno inculato le aspettative. Il disco probabilmente meriterebbe di stare molto più in alto, però da loro mi aspettavo la seconda venuta di cristo; cioè, se fino ad ora hai fatto solo singoli ed EP, tutti incredibilmente a fuoco e tutti con una precisione e potenza quasi ineguagliabili, come potevo non aspettarmela?

Poi per carità, il disco è bellissimo, non c'è una canzone brutta per quanto non tutte abbiano la stessa intenzione. Ripeto, problema mio che non è almeno 8-9 posizioni più in alto.


18. Kelela - Raven

Prima o poi Kelela tirerà fuori il capolavoro. O almeno, io voglio che lo faccia. Il talento è troppo sfacciato, la capacità di capire cosa vuole è lì, la voce c'è, la presenza c'è. Prima o poi arriverà. Intanto dobbiamo accontentarci solo di ottimi dischi.




17. Daniela Pes - Spira

Prendetemi a male parole, ma io un disco così bello, così compatto e così a fuoco da IOSONOUNCANE non lo ricordo.

Purtroppo è impossibile parlare di sto disco senza citare il maschio, però i debiti verso quei suoni e quelle atmosfere è troppo grande per essere ignorato. Però ripeto, per me è un disco migliore di tutti quelli fatti finora dal progetto più famoso.



16. Lankum - False Lankum

Ho un po' un debole per il folk (come per altro dovrebbero averlo tutti). Quando è fatto così bene, in modo da non essere troppo debitori verso la terra d'origine ma allo stesso tempo facendolo ben presente, se le canzoni sono così belle, è una gioia per le orecchie.

Fun fact: credo che un membro della band abiti vicino casa mia.



15. The Necks - Travel

Già di mio sono un fan di atmosfere di questo tipo: calme, meditative, ma non seriose e, anzi, in certi momenti quasi giocose. Il jazz si presta benissimo a esperimenti di questo tipo. Se non fosse che i Necks (che ho scoperto quest'anno, ne parlo come un espertone ma non fidatevi) non sono un esperimento, ma fanno sta cosa da un sacco di anni. Disco obiettivamente non per tutti, sono ottanta minuti in quattro canzoni, però se è per voi, premete play.



14. Fever Ray - Radical Romantics

Secondo me quello che sfugge a diverse persone che ascoltano Fever Ray è l'ironia e la caciaroneria (parola che non esiste) non tanto della sua musica, quanto dei suoi testi. Perché è chiaro che un testo su un genitore che potenzialmente bullizza il bullo di sua figlia è insomma, quantomeno discutibile, siamo tutti d'accordo, però Fever Ray è la stessa stimatissima professionista che in Plunge aveva dei versi come "this country makes it hard to fuck" e "I want to run my fingers up your pussy", e che in questo stesso disco ha fatto Shiver.

Non è la popstar che ci meritiamo, ma è di sicuro quella di cui abbiamo bisogno.

13. PJ Harvey - I Inside the Old Year Dying

Una maestra, una sacerdotessa, una sovrana, una a cui magari non chiedi l'opinione politica, ma fin quando ha in mano un microfono e canta, la si ascolta in silenzio religioso. In questo caso l'aggettivo è perfetto.




12. Yussef Dayes - Black Classical Music

Un disco di musica nera a tratti quasi appassionante. Non gli avrei dato un euro, e invece dal primo ascolto ho detto che sto disco è bello per davvero. Dev'essere incredibile vederlo dal vivo.





11. billy woods e Kenny Segal - Maps

Il problema di billy woods è che, se gli spari ad una gamba per farlo stare fermo, avrà un argomento in più di cui scrivere. Non so neanche più quanti dischi ha fatto uscire quest'anno, per non parlare dei featuring.

Se mi dite che preferite il disco di Armand Hammer, ci sta benissimo, è sempre qualità sopraffina. Io ho preferito questo perché ho preferito le basi di Kenny Segal all'andirivieni tra lui ed E L U C I D nell'altro album. Billy woods non morire mai.


10. James Blake - Playing Robots Into Heaven

Benedetto sia il covid. No scusate, questo dovevo solo pensarlo, non scriverlo.

Vabbe' comunque, vuoi o non vuoi, grazie ai vari lockdown questo stronzone di Giacomino ha ricominciato a fare il dj nelle serate organizzate da lui, grazie ai vari lockdown ha realizzato quanto bello è ballare con altra gente, forse si è ricordato che è un cazzo di fuoriclasse a fare tracce da club, e quindi ha tirato fuori un disco che non è solo cantautore-pop-producer-di-gente-famosa-che-fa-le-cose-sue-per-divertirsi-e-fare-bella-figura-ai-party-di-Los-Angeles. James Blake che fa cose per ballare > sesso.

9. Forest Swords - Bolted

Onestamente, non c'è granché da dire. È il classico disco di Forest Swords.Teso, curato nel dettaglio, quadrato come la copertina. Il problema è che non ha mai fatto un disco brutto, e questo non è da meno. Potrebbe essere il suo migliore? Boh, per me è come tirare una moneta.




8. John Francis Flynn - Look Over the Wall, See the Sky

Prendete il discorso che avevo fatto per i Lankum (per altro concittadini*), e fate ctrl+v. Folk fatto benissimo, più chitarrina e voce che strumenti tradizionali come i Lankum (quantomeno per la costruzione fondante della canzone), ma con dei suoni extra acidissimi che mettono un fortissimo disagio e che rendono chiaro ed evidente il buon gusto di Flynn

* avrei potuto scrivere anche dello stesso quartiere, perché mi sa che pure Flynn abita dalle mie parti. Mi fa troppo ridere 'sta cosa.


7. JPEGMAFIA e Danny Brown - Scaring the Hoes

Hip hop in acido. E, sebbene sia facile pensare che sia perché c'è Danny Brown di mezzo, in realtà Danny Brown fa quasi da pacificatore, perché le bombe molto spesso le sgancia Peggy.

Banale dirlo, ma disco hip hop dell'anno.




6. Sofia Kourtesis - Madres

Onestamente non saprei neanche ben dire perché, ma dal primo ascolto della prima canzone ero proprio scioccato da quanto fossi preso da questa roba qua. Tecnicamente non sarebbe niente di nuovo, è house di stampo abbastanza classico, un po' deep, un po' campionamenti, niente di strano. Eppure non c'è un momento uno in cui il culo smette di muoversi.



5. ANOHNI and the Johnsons - My Back Was a Bridge for You to Cross

Gli ultimi x dischi di Anohni sono sempre stati un po' hit or miss, come direbbero negli USA. Nel senso che lei ha sempre avuto un talento quasi sovrannaturale per scrivere belle canzoni che ti strappassero il cuore come tu strappi la carti dello yogurt, questo non è mai stato in dubbio. Però spesso era una bella canzone contro cinque canzoni un po' :\

A sto giro invece fanno tutte centro pieno. Ne consegue che ovviamente il disco è assolutamente mostruoso, e anche che la tua anima uscirà da questi quaranta minuti molto provata.

4. Sufjan Stevens - Javelin

🚨🚨🚨🚨🚨 ALLARME ROSSO, ALLARME ROSSO, SUFJAN HA RIPRESO A FARE CANZONI TRISTI SENZA USARE SOLO LA CHITARRINA

RIPETO, ALLARME ROSSO🚨🚨🚨🚨🚨

Comunque veramente, auguro a Sufjan tutto il bene del mondo, perché dalle canzoni che mette fuori non dev'essere una vita facile.


3. Sampha - Lahai

Talento senza senso, messo al servizio di canzoni al limite della perfezione. L'unico motivo per cui non è diventato uno di quei dischi che segna l'annata se non il decennio è che forse gli manca un po' di varietà, gli manca quell'avvicendarsi tra ballatone strappacuore e pezzo muoviculo che c'era nel disco precedente.

Però facendo la cernita, questo disco non ha UNA canzone che sia meno che strepitosa.


2. Caroline Polachek - Desire, I Want to Turn Into You

Ricordo che questo disco uscì parecchio presto nel corso del 2023, quindi lo ascoltai in quel classico periodo pre-marzo in cui i dischi escono, ma solitamente non esce quasi niente di particolarmente rilevante e ascolti laqualunque - infatti a me Caroline Polachek manco piaceva, il primo album al netto di un paio di belle canzoni non mi piaceva e non mi piace granché neanche ora, quindi vabbé, dicono che questo è bello, sentiamolo un po'.

E bam. Scioccato totale.

La mia fidanzata dice che sembra uscito nel 2000, ed effettivamente i suoni son quelli (scuola hyperpop, d'altro canto, non mente, coff coff), però qui c'è tantissima inventiva e tantissimo sentimento, per quanto messe al servizio dell'ironia o post-ironia (non ci sto più dietro) dell'hyperpop o dell'artista precedentemente conosciuto come hyperpop.

Disco bellissimo, canzone dell'anno e anche live stupendo. Sarebbe il disco dell'anno, se non fosse che...

1. Ryuichi Sakamoto - 12

Ho una fascinazione impossibile per i dischi come questo. Non solo perché è un disco di piano di Ryuichi Sakamoto, e sono chiaramente un enorme fan, così come spero lo sia qualunque essere vivente dotato di apparato uditorio; ma soprattutto perché è un disco come You Want It Darker di Leonard Cohen, come Blackstar di Bowie, cioè un disco che parla, in qualche maniera, della morte di chi l'ha scritto. E, immancabilmente, l'autore effettivamente muore poco dopo o poco prima.

È una cosa che non riesco a spiegarmi. Già Sakamoto, che sapevamo tutti aver avuto un cancro, mi aveva quasi sconvolto con fullmoon pensando a cosa avesse potuto significare per lui, per cui immaginatevi l'effetto che può avermi fatto questo disco fatto di sospiri e lenti tocchi delicati al piano. Ovviamente non un disco facile, ma un disco senza dubbio entusiasmante.

Last.fm ha finalmente tirato fuori dei report bellini, e invece di mettere gli screenshot fatti il 31 dicembre posso mettere semplicemente il link a questo last.year. Sono molto contento.

Lo trovate qui: https://www.last.fm/it/user/Homunculus1510/listening-report/year


Momento playlist?

Momento playlist.

Playlist magica stupenda incredibile straordinaria disponbile cliccando qui.

Volevo mettere anche dei commenti a caso per alcune canzoni, ma non mi sembra il caso.


Ci sono stati concerti nel 2023? Ci sono stati concerti nel 2024.

Il miglior concerto è a mani basse quello di Lucrecia Dalt, vista qui a Dublino, in quel festival incredibile che è Haunted Dance Hall. Gli altri highlight dell'anno, messi in ordine totalmente casuale con tra parentesi la città o eventualmente il festival in cui li ho visti sono ovviamente Rosalía (Nos Primavera Sound), Overmono (Dublino), Kali Malone (Milano), Florence + the Machine (a Dublino ma al chiuso), Blur (Primavera Sound), Boris (anche loro al Primavera Sound).


Film nuovi ne ho visti diversi ma non così tanti. Quelli che credo siano i 4 migliori che ho visto sono The Boy and the Heron (o Il ragazzo e l'airone, o ancor meglio How Do You Live?), Spider-Man - Across the Spider-Verse, Past Lives e Smoke Sauna Sisterhood.

Finisco con gli unici libri a cui ho messo cinque stelline su Goodreads:

Mor - Storia per le mie madri, di Sara Garagnani

The Rust Kingdom, di Spugna.


Yokohama Kaidashi Kikou, di Hitoshi Ashinano


Una raccolta di Sergio Toppi che comprende le storie Dio minore, Pribilodd 1898 e Aioranguaq.


E Tabi di Aki Irie, un'altra racconta di storie brevi.
Ormai manco ci provo a dire che pubblicherò di più durante l'anno. Non tanto perché non succederà o perché non voglio che succeda, ma più che altro perché a questo punto stiamo a vedere. Se succede succede.

Bella raga.