martedì 24 febbraio 2009

/reality

Chiariamo: per me le dimensioni contano.
Un film, un fumetto, un disco, qualsiasi cazzo di cosa, per quanto mi riguarda, se è breve è un punto in più.
Certo, nei monumenti da 3 ore (film) o da 2 (dischi) c'è di tutto, ci puoi mettere una quantità di idee immensa e svilupparla come dio comanda, assolutamente vero, innegabile.
Ma.
Ci sono talenti che in poco tempo riescono a metterci un fottio di idee, a legarle perfettamente tra loro, a non risultare affrettati o approssimati, e soprattutto, a servire il piatto in maniera impeccabile.
Esempio? Ghost In The Shell è il primo che mi viene in mente. Oppure anche Wallace E Gromitt (anche se qui il discorso è un tantino diverso) o Les Triplettes De Belleville. Sarà un caso che tutti gli esempi appartengano a cartoni animati? Chi lo sa, forse il mezzo offre davvero la libertà assoluta tanto elogiata dagli addetti ai lavori, il cosiddetto "foglio bianco".

Ma tant'è, inutile parlar di fuffa.
Perfect Blue.
Perfect Blue.
Perfect Blue.
PERFECT BLUE, CAZZO.

Appena finito di vedere, quindi commenti a caldissimo, riflessioni a caldissimo.
Ad alcuni ho già detto che è da includere automaticamente tra i 4 migliori film che abbia mai visto. Avventato, certo, ma verissimo. Ci scommetto le palle che tra anni lo metterei comunque.
E' semplicemente un'opera troppo. Il classico "troppo" che quando lo leggi dici: "ma che nervi, troppo cosa????!!!!" Bè, facile a dirsi. Prendete un aggettivo dalla connotazione estremamente positiva. Ci siete? Bene, il troppo si riferisce a quello.

E' semplicemente un'opera troppo estrema. Ma non estrema dal punto di vista della violenza o chissà cos'altro. No, cioè, per quello c'è di peggio, molto di peggio. E' semplicemente un'opera che, se seguita con la dovuta attenzione e serietà, ti mette in uno stato confusionale impossibile da trovare altrove.
Ecco, una sensazione del genere l'ho provata nella sequenza ripetuta di Innocence (per i non addetti, il secondo episodio di Ghost In The Shell, galassie inferiore al primo, ma comunque film eccezionale); la differenza è che lì durava tre scene, qui non ne esci più.
Non so se il paragone potrà risultare banale, scontato, inutile o cosa, però ecco, non riesco a trovare nient'altro che calzi meglio del labirinto o ancora meglio, della matrioska.
Ecco, io ho sempre odiato questi paragoni, erano sempre fatti a sproposito, per cose vagamente insolite che volevano essere pompate per farle vedere alla gente.
Non avevo mai capito quanto questi paragoni potevano essere calzanti prima di questo film.
E' un incubo, ma di quelli brutti, quelli nel quale sei minacciato dal tuo aguzzino faccia a faccia, ti accorgi che è un sogno, ti vuoi svegliare ma niente, quello ti agita la motosega sotto al naso scorciandoti le narici, urli, urli, vuoi svegliarti, non ti svegli manco per il cazzo, e lì e solo lì cominci a disperarti.
Bè, la disperazione è la dimensione di questo film.



Non dico niente, non anticipo nè trama nè niente, è una cosa troppo sconvolgente per essere in qualche modo rivelata. E, consiglio personale, scaricatelo (perchè trovarlo originale è un'impresa) senza aver nè letto nè visto niente, solo così può essere gustato a fondo.
Per dire, il regista è Satoshi Kon, chi ne capisce un minimo sa cosa significhi.
Luci spente.
Chiudete gli occhi.
Dimenticate.
Premete Play.

martedì 17 febbraio 2009

oirartnoc la ativ anU

Ogni tanto (ogni volta che si capita a parlare di quanto ci si diverte da giovani, in realtà), quando si parla con un adulto, spesso e volentieri questi, dall'alto della loro esperienza di vita, ci dicono che "la vita ti passa senza che tu te ne accorga".
Ora, non sono nessuno per poter dare torto o ragione ad un'affermazione del genere, ma non posso non notare come una frase del genere sia perfetta per descrivere il curioso caso di Beniamino Bottone.

Tre ore di poltrona in cui si viene letteralmente proiettati da un letto di ospedale a rischio di evacuazione attraverso un'ottantina d'anni di storia americana.
La qual cosa non fa di certo gridare al miracolo, di documentari storici se ne possono contare a milioni.
Il discorso non vale se però in un pomeriggio si ripercorre da cima a fondo (oddio, da fondo a cima forse è meglio) la vita di questo Beniamino Bottone, al secolo Benjamin Button. La storia di un uomo, un uomo come milioni d'altri, che si è trovato a nascere e a vivere nel periodo cruciale del XX secolo, tra le due guerre e negli anni 60-70. Una vita segnata quindi da eventi importanti, che già renderebbero di per sè il racconto di questo soggiorno abbastanza interessante da farci spendere 6€ e un pomeriggio ad ascoltarlo.
Un racconto fatto di vodka e caviale, di tatuaggi, specchi, capelli, ballo e bordelli, di artrosi e demenza senile. Una vita come tante, tutto sommato. Il viaggio di un uomo attraverso la storia, gli altri e quindi sè stesso. Niente di inedito.
Ma il discorso si fa già più interessante quando si precisa che l'uomo tanto discusso è un freak, prospettiva da sempre interessante e critica per guardare la Storia.
Se già, però, Elephant Man ha commosso e fatto piangere schiere di persone quante ne ha fatte piangere Bambi, bè, si resta un attimino incuriositi da quello che può provare Benjamin Button.
Non ha capacità particolari, non sputa fuoco nè è alto e deforme. Solo, è nato vecchio. Proprio vecchio, anziano, raggrinzito, artrotico, debole e malaticcio. E, per rispettare la regola di natura che tutto si trasforma, anche lui cambia negli anni. Però, essendo impossibile invecchiare più di come già è, ringiovanisce.
Ed effettivamente è una vita al contrario in tutto e per tutto: da vecchio (o da neonato, vedetela come volete) in una casa di riposo in compagnia di altri suoi "coetanei", a imparare subito in maniera abbastanza cruda quello che c'è da sapere sul mondo, imparandolo da altri anziani. Ovviamente, in questo ambiente, e in quanto vecchio, familiarizza fin da subito con l'idea della morte, che lo circonda senza possibilità di scampo, senza però diventare un suo incubo, bensì solo una "frequente visitatrice".
E col passare del tempo, man mano che si ringiovanisce, il nostro passa tutte le fasi solite della vita di una persona: il lavoro, il divertimento, la guerra, i viaggi, le esperienze.
Ma il tema portante è quello dell'amore.
Si, perchè, come anni e anni di canzone popolare ci insegna, non hai vissuto veramente se non sai cosa sia davvero l'amore.
E infatti è questo l'elemento chiave del film. Amori che, importanti o meno, riflettono l'età che il signor Button si trova fisicamente ad attraversare. Amori giovanili passionali e travolgenti, amori adulti silenziosi e clandestini, amori vecchi innocenti e accennati.
Il che ricorda anche il percorso di chiunque, dal fervore giovanile alla pacatezza adulta, senza necessariamente limitarsi all'ambito sentimentale. Puoi maledire il destino, puoi bestemmiare, ma quando arriva la fine, non puoi far altro che mollare.
Una vita vissuta sempre a motori al massimo, maturando presto e godendosi ogni sua sfaccettatura, dalla gioia più esaltante al dolore più lacerante, di quelle che a sentirle raccontare, oltre ad essere completamente affascinato, ti senti anche un pò invidioso.
Tanto invidioso che in fin di vita scegli di fartela raccontare per sapere cosa quest'uomo ha davvero passato, per assaporare ancora i mille sapori, per rievocare i colori dei cieli diversi, per sentire gli odori delle donne che hai conosciuto, velocemente, in neanche un pomeriggio, preferendo questo ad una vita fatta di stupidaggini e frivolezze nel mondo della fama e dello spettacolo.
Le semplici cose, insomma.
Tanto semplici, e al contempo tanto personali e intriganti, che ti scopri piangente senza però saperne il motivo, invaso si dall'amarezza (inevitabile, sempre), ma anche dalla felicità. Alla fine è la vita. E' strana, non ci puoi fare niente.


Il compito è stato affidato a Brad Pitt, un attore certo noto ai più non per le sue capacità artistiche, comunque notevoli. E David Fincher (regista, giusto ricordarlo, anche di Seven, The Game, I Soliti Sospetti, The Game, Zodiac, Alien3) ha scelto proprio lui per questo ruolo enciclopedico, sacrificando il suo famoso sex appeal in favore di una vecchiaia crudele, di rughe cadenti e di cataratte. Il suo volto trasformato ricorda, grazie anche alla perfezione della recitazione, il Marlon Brando dei tempi migliori, del Padrino e del tango, e il maledetto James Dean, incarnazione di quella X Generation che Pitt si troverà ad attraversare, tra le altre.
Tutto questo prendetelo e applicatelo anche a Cate Blanchett, che però non fa notizia, che fosse un'attrice pressocchè perfetta non è una notizia di oggi.

Un film perfetto sotto ogni punto di vista, dalla storia (ci vuole la maiuscola o la minuscola?), alla recitazione, alla fotografia (assolutamente splendida), alla colonna sonora, che dal jazz al gospel ai Beatles deve ritrarre quasi un secolo di Storia.
Che vi devo dire, che ve lo consiglio? Decidetelo voi, se siete pronti. Potrebbe non essere facile. Ma sicuramente porta tante soddisfazioni quante emozioni, impossibile ignorarle.
Buona fortuna.

lunedì 9 febbraio 2009

=(

Amici !

Siamo giunti al momento tanto atteso, l'annuncio del GODS OF METAL 2009 !!!

DATE: come precedentemente annunciato la tredicesima edizione del festival si svolgerà il 27 e 28 Giugno 2009

LOCATION: dopo anni di attesa si torna in quella che da più parti è sempre stata considerata la location ideale per il GOM: lo STADIO BRIANTEO di MONZA !!! Ebbene si, quest'anno grazie alla preziosa collaborazione del Comune di Monza e del Monza Calcio che ringraziamo sentitamente, abbiamo di nuovo a disposizione lo Stadio Brianteo per il nostro amato festival

CONCEPT: Quest'anno torneremo alla formula dei due giorni, ma ci sarà una grossa novità. Avremo infatti due palchi presenti nella location dello show, ma non un main stage e un second stage, bensì un Double Main Mega Stage !!! Ovverosia due Main Stage delle stesse dimensioni e affiancati, sui quali le bands si esibiranno alternativamente. Ciò significa che avremo ben 4 headliner (2 al giorno), uno su ogni palco, entrambi i giorni. I minuti a disposizione di ogni band saranno gli stessi su entrambi i palchi.
I concerti inizieranno alle 10.45 di mattina e finiranno alle 00.30, sia il 27 che il 28 Giugno, ogni palco ospiterà 6 bands, per un totale di 12 bands al giorno. Una vera e propria maratona metallica che riunirà il meglio del metal mondiale in un unico grande festival!

BILL: un festival che vanta headliner del calibro di Iron Maiden, Metallica, Judas Priest, Guns n' Roses , Slayer e Ozzy Osbourne, poteva farsi mancare il meglio del metal mondiale? La risposta è no, e quindi ecco i primi nomi confermati:

Sabato 27 Giugno

Headliner di questa giornata sul L-Stage saranno i leggendari HEAVEN & HELL nella loro formazione Black Sabbath Dio Era, ovvero Ronnie James Dio alla voce, Toni Iommi alla chitarra, Geezer Butler al basso e Vinnie Appice alla batteria!
La seconda e terza posizione del L-Stage sono in via di conferma e i nomi in lizza sono veramente da leccarsi i baffi.
Nella quarta posizione troveremo gli olandesi EPICA, che dopo le due grandi date di Novembre, tornano nel nostro paese e per la prima volta al GOM
Subito prima di loro sarà la volta di una leggenda: signore e signori, dal Canada, VOIVOD !!! E per l'occasione festeggeremo il rientro di Blackie in formazione! Ebbene si, la formazione comprenderà Blackie, Snake, Away e il nuovo arrivato Martyr!
L'opening sarà invece annunciato a breve

E veniamo al R-Stage che vedrà protagonisti nella veste di headliner The Saints Of Los Angeles, proprio loro: MOTLEY CRUE ! Vince, Nikki, Tommy e Mick tornano al Gods e questa volta guidano il carrozzone del Cruefest che però sarà totalmente differente a quello visto in America.
Infatti, l'altra band già confermata sul Cruefest Stage, sono gli attesissimi TESLA ! Una band imperdibile, Jeff Keih e soci per la prima volta sul palco del Gods Of Metal! Da paura !
Le altre bands sono in via di conferma e saranno annunciate a breve

Domenica 28 Giugno

Headliner della seconda giornata sul L- Stage saranno i Kings Of Prog, con il nuovo album, DREAM THEATER ! E chissà questa volta che sorpresa ci riserveranno, dopo che la volta scorsa hanno eseguito per intero Images And Words.
Immediatamente prima di loro, tornano a grande richiesta i Bardi di Krefeld, ovverosia BLIND GUARDIAN ! Una doppietta da brivido, niente da dire.
Terza posizione per la bella TARJA, che con la sua carriera solista prosegue in grande stile la sua avventura, dopo la fuoriuscita dai Nightwish. Anche per TARJA si tratta della prima volta al GOM
E prima della singer finlandese sarà la volta dell'asso della sei corde, un virtuoso al GOM, amici: mr. PAUL GILBERT !!! Il celebre chitarrista dei Mr.Big arriva sul palco del festival per inondarci di note.
Poteva mancare una leggenda su questo stage? No, non poteva. E quindi: CYNIC !!! Paul Masvidal & co. tornano in Italia dopo la meravigliosa esibizione di supporto agli Opeth nella data milanese dello scorso Dicembre.
L'opening di questo stage verrà annunciato a breve.

La rivelazione del 2008, la band più controversa del pianeta, ma indiscutibilmente la più amata del momento sarà headliner del R-Stage e chiuderà il festival domenica 28 Giugno. Da Des Moines, Iowa: SLIPKNOT !!!!
Seconda posizione su questo stage per la band che al Gods 2008 ha ricevuto un'accoglienza a dir poco trionfale. A grande richiesta tornano i leggendari CARCASS !!
Terza e quarta posizione in via di conferma, mentre per la quinta avremo l'onore di accogliere, per la prima volta al GOM, Barney e i suoi NAPALM DEATH !
L'opening verrà annunciato a breve:

Riepilogo bands confermate alla data odierna:

SLIPKNOT - HEAVEN & HELL - MOTLEY CRUE - DREAM THEATER - BLIND GUARDIAN - CARCASS - TARJA - EPICA - VOIVOD - TESLA - PAUL GILBERT - CYNIC - PAUL GILBERT - NAPALM DEATH

Le altre 10 bands verranno annunciate entro pochi giorni

BIGLIETTI: Come nel 2008, faremo una promozione speciale per il primo periodo di vendita, ma in ogni caso di tratterà di prezzi strabilianti per un festival della portata del GOM! Ecco qua:

PROMOZIONE SPECIALE - PRIMI DIECI GIORNI DI VENDITA (SOLO BIGLIETTO GIORNALIERO)
1 Day Ticket - Special Price: 30 Euro + diritti di prevendita

PREZZI DAL 11° GIORNO DI VENDITA IN POI
2 Day Ticket - Regular Price: 75 Euro + diritti di prevendita
1 Day Ticket - Regular Price: 45 Euro + diritti di prevendita

Ricordiamo che nel periodo ' Special Price' verranno messi in vendita solo biglietti giornalieri (1 Day Ticket), per cui chi vorrà assistere ad entrambe le giornate dovrà acquistare due 1 Day Ticket (spendendo comunque ben 15 euro in meno del 2 Day Ticket - Regular Price !!!).

I biglietti 1 Day Ticket - Special Price saranno in vendita dalle ore 21.00 di Venerdi 13 Febbraio su TicketOne - Home e nei punti vendita collegati su tutto il territorio nazionale dalle ore 9.00 di sabato 14 Febbraio.
La vendita Special Price terminerà Lunedi 23 Febbraio alle 21.00

I biglietti 2 Day Ticket e 1 Day Ticket Regular Price saranno in vendita dalle 21.00 di Lunedi 23 Febbraio su TicketOne - Home e punti vendita collegati su tutto il territorio nazionale

I biglietti 'Special Price' saranno in vendita fino ad esaurimento. Nel senso che verrà messa in vendita l'intera capienza della location e nel caso i biglietti 'Special Price' vadano esauriti nel primi dieci giorni, nessun biglietto 'Regular Price' verrà messo in vendita successivamente. Per cui ... Pronti a cliccare !!!

KEEP IT METAL !

LIVE
Home of Rock - LIVE

lunedì 2 febbraio 2009

Quis custodiet ipsos custodes?


Tra un paio di mesi tutti saranno in estasi dicendo "che bello Watchmen, mai vista una cosa del genere, Watcmen <3, bla bla bla".


Ma che cos'è Watchmen?
Fondamentalmente delle indagini di un gruppo di supereroi sull'omicidio di un altro supereroe.
Bè, si, sembra una cacata, effettivamente. Cioè, che palle, tutti i supereroi hanno dovuto affrontare morti ben più gravi, L'Uomo Ragno suo zio, Batman i genitori, e l'elenco è bello da finire. Cioè, siamo abbastanza abituati a perdite ben più gravi di un collega-amico, perchè tanto scalpore?
Perchè l'ha scritto Alan Moore, semplicemente.
E quindi è un concentrato, oltre che di genialità (è implicito nel nome), di crudeltà, di realismo, di poesia, di complessità, di morte, di vita, di amore, di perfezione.
Un'indagine, per quanto appassionante e complicata, non potrà mai prendere 350 pagine piene di dialoghi, disegni fondamentali e particolari essenziali.

Il mondo è leggermente diverso da come lo conosciamo, per diversi motivi.
Prima di tutto è ambientato in America nell'ottobre del 1985, quindi un periodo e un luogo a me completamente sconosciuto, o quasi. Però diciamo che si ha un'immagine della situazione, più o meno. Il 1989 è ancora abbastanza lontano, quindi si è ancora in guerra fredda, con tutto quello che la situazione comporta, e si è sotto la presidenza Nixon, con ancora ben stampate in mente le immagini di un J.F.K. assassinato a Dallas.
E poi, soprattutto, il mondo aveva conosciuto e visto da vicino l'avvento di veri supereroi.
Ma non supereroi che si allungano, diventano grossi e verdi, volano o lanciano ragnatele in ogni dove.
No. Non sarebbe possibile. I Supereroi solo tali perchè sono mascherati. Non sono nient'altro che gente comune, magari con qualche anno di palestra alle spalle, che per il suo spiccato senso di giustizia decide che bè, non può stare a guardare mentre la gente viene stuprata per strada, la criminalità cresce e le mafie fanno il cazzo che gli pare. Quindi, per non correre rischi, aiutati magari dalla "letteratura infantile" dell'epoca, ovvero il fondamentale Action Comics (le origini di Superman, quindi), decide di indossare una maschera o un costume per proteggere sè stesso e i suoi cari. E quindi vediamo gente che salta tra i tetti vicini, che combatte i criminali a mani nude perchè tanto è difficile che portino una pistola o che riescano a usarla decentemente. Gente comune. Come ho già detto.
Che, grazie alle sue (super)eroiche gesta, ha dei piccoli fan, che, una volta cresciuti, prendono il loro posto, dopo che i loro maestri hanno deciso di appendere il mantello al chiodo.
E la "seconda generazione" è anche più amata rispetto alla prima, più conosciuta e più rispettata. Solo che non tutto va sempre per il verso giusto, e allora per delle vicissitudini, un pò intestine e un pò dovute ad eventi esterni (ingiustizie o presunte tali nessuno può dirlo. D'altronde, chi vigila sui vigilanti? Who watches the watchmen?), sono costretti "a chiudere battente". Sono fuorilegge. Il Keen Act, legge vera e propria, sancisce che qualsiasi tipo di vigilantes mascherato è illegale.
Ecco quindi i supereroi che tornano alle loro vite, in segreto o meno. Chi scrive articoli di ornitologia, chi gestisce aziende multinazionali, chi lavora in polizia, chi è disoccupato e tira avanti appena, chi nell'esercito. Come ho ripetuto altre volte, gente normale.
Ma un giorno, uno di questi personaggi normali viene assassinato. E brutalmente. Buttato giù dalla finestra del suo appartamente in strada. Il cranio nello stomaco, sangue dappertutto. Il che è strano, se si pensa che comunque quest'uomo era un armadio di muscoli, e nello specifico anche non tanto accondiscendente verso il prossimo.
Penso siamo tutti d'accordo che è motivo d'inquietudine.
Ovviamente non finisce qui. E' un'opera che fa del realismo uno dei suoi maggiori punti di forza, quindi non ci sono solo i supereroi. I supereroi vivono in America, e l'America è uno stato del mondo. E il mondo non è mai in equilibrio, figurarsi con la guerra fredda in corso.
La situazione è tenuta tranquilla grazie al Dr. Manhattan, l'unico supereroe nel vero senso della parola, anche se non ricevuti assolutamente grazie ad un ragno radiattivo, ma ad un semplice errore umano, portato alle estreme conseguenze. Quest'uomo è la chiave dell'equilibrio mondiale, capace di far fronte da solo ad un massivo attacco nucleare, e nelle pagine si capisce perchè. Uomo? Bè, no. Superuomo anche sembra azzardato. Hollis (leggete e saprete chi è) afferma in un'intervista "Dio esiste ed è americano". Ecco, questa definizione sembra abbastanza calzante, al contrario delle precedenti (leggete e capirete perchè).
E cosa succede se questo Dottore viene messo in crisi? E come mai ha lo stesso nome del progetto che fece scomparire due città asiatiche nell'aspè, quand'era? ah, si, 6 agosto 1945? Ecco, questa è la chiave dell'equilibrio planetario. Equilibrio che, per origine stessa della parola, è fragile.
Ed essendo i supereroi gente normale, sono anche influenzati dai loro simili, ovvero la gente normale, e dalle cose che influenzano i loro simili, la gente normale. Ovvero i media, i giornali, la televisione, gli sproloqui di un'edicolante.



L'incipit della storia, se mai dovesse esistere, è da interpretare come un'entrata cruda e diretta, quasi come un parto, nel mondo, quantomai realistico, della dimensione narrativa.
Che ovviamente, in quanto realistico, è molto, troppo più complesso di quanto ci si può immaginare guardando un telegiornale, ascoltando un edicolante (oddio, forse questo no) o leggendo una recensione.
Quindi, senza neanche avere tutti gli elementi per capire, siamo catapultati in un mare di incertezze, possibili teorie del complotto, possibili insensatezze, guadagni economici, testimonianze che possono dare indizi se si sa notarli, concerti, stralci di libri, di giornali, di lettere, di fumetti di pirati.
E a guidarci non è Virgilio, non Beatrice, non Caronte. Nella vita noi non ne abbiamo, di lussi di questo tipo. Ci accompagna nessuno, siamo affibiati a persone dalle dubbie qualità intellettive e morali, dalle dubbie compagnie, ubriacone, paranoiche, malate. Gente normale.



Ma il motivo che rende Watchmen uno dei classici della letteratura mondiale di ogni tempo non è solo la trama, che già da sola basterebbe a fargli una valenza di ineguagliabilità all'interno del panorama fumettistico. Quello che rende Watchmen paragonabili ai più grandi capolavori concepiti dalla mente umana è la struttura, le sottotrame, i particolari, i graffiti, i titoli di giornali. Lette così sembrano solo dei gustosi intermezzi, delle robe messe lì per spezzare la tensione della trama principale. Ma durante la lettura ci si accorge che non solo ci erano già state svelate da altri particolari precedenti, ma che nonostante questo, oltre a non perdere minimamente la capacità d'interessare, si incastrano alla perfezione con la trama che stiamo leggendo, sono tutt'uno con essa, non l'anticipano nè la riassumono, ne sono semplicemente parte. Per cui gli articoli di giornale alla fine di ogni "volume", i diari, gli orologi, le citazioni di canzoni o libri, Le Storie Del Vascello Nero e del suo autore Shea, sono solo pezzi di un puzzle che componiamo senza avere l'illustrazione della scatola, di cui sapremo il risultato solo una volta che saremo arrivati alla fine, mettendo l'ultimo tassello nello spazio incavo tra altri 4.
Un grande puzzle in movimento, che si compone solo dopo essere riusciti a collocare al loro posto, incastrandoli tra loro, riflessioni sulla vita e sull'universo, psicologie deviate o normalissime, intelligenze estreme con intelligenze ignorabili, deliri di potere, guerra e pace, nucleare ed elettrico, terrore di morire, perdita dell'umanità, pirati, infinitamente grande, infinitamente piccolo e infinitamente medio, tradimenti, sessualità, stupri, naufragi, media corrotti, estremismi, razzismo e auto-compiacimento.

In definitiva, non mi è mai capitato di leggere niente che arrivasse a questi livelli di profondità e complessità narrativa nello stesso momento.
E difficilmente una "cosa" di questo livello sarà mai superata. Sarei felicissimo di essere smentito, ma non penso sia possibile.
D'altro canto, per riuscire a cogliere tutti i particolari, tutte le citazioni, tutte le battute satiriche e vagamente naziste, c'è bisogno di molte più riletture sempre più approfondite, visto che qui si mette in discussione praticamente 100 anni di storia del mondo.
Il che non mi sembra affatto roba di tutti i giorni.

Consigli: leggere lontano da tutto e da tutti, immersi completamente.

So che dovrei darvi qualcosa da scaricare, ma il miglior consiglio che vi posso dare è questo. (cliccare)