martedì 10 gennaio 2023

Che poi la popolazione più numerosa del mondo l'inizio dell'anno nuovo lo festeggia tipo tra un mese, ci pensi mai?

Prima o poi finirò le idee per i titoli, e sarà un momento buio. Come se già non stiamo raschiando il fondo del barile.

Dai, bando alle ciance. Memino di partenza, stavolta ideato da me, pensa un po'.



Brevissimissimo bilancio: mi compiaccio della mia pigrizia nel constatare che durante il 2022 non ho scritto una minchia. L'avevo detto che non avrei promesso niente, quindi bisogna concedermi un'attenuante, però mamma mia che amarezza.


Ho letto un sacco in questo 2022, però. E ho ascoltato una quantità sinceramente imbarazzante di nuova musica (la mia lista su RYM di dischi ascoltati ha passato da un bel po' i 200 dischi, e il numero non è fedele perché mancano molti album che magari ho anche comprato su Bandcamp ma che semplicemente non sono su RYM). La controindicazione di questa medicina è che, nonostante i dischi belli siano stati tanti, anzi tantissimi, non ho davvero approfondito nessuno di questi, salvo pochissimi casi. Per cui ecco, le posizioni vanno prese comunque molto con le pinze. Ovvio che alcuni mi sono piaciuti più di altri, però diciamo che le posizioni dalla 15 alla 35 sono abbastanza intercambiabili, sono tutti dischi bellissimi.


Piccola postille: Billy Woods e Ka hanno fatto uscire due dischi quest'anno, tutti e due a breve distanza l'uno dall'altro. In classifica ne ho messo uno solo, ma chiaramente è come se fossero due, visto che in linea di massima tutti e due i dischi che hanno fatto uscire sono belli uguale. Anche Horace Andy ne ha fatti uscire due, ma ho una chiara preferenza. I Sault devono andare a fanculo, ne hanno fatti uscire  uno da solo e poi cinque insieme, lo stesso giorno. Ovviamente dei cinque non ne ho ascoltato manco uno, perché devi essere proprio stronzo.

Ultima considerazione prima di partire: se anche solo due anni fa mi avessero detto che avrei avuto tutti questi dischi italiani nella top, penso che avrei chiamato la polizia. O comunque, avrei caldamente raccomandato una visita specialistica. Per me e per il messaggero che ha recapitato la notizia.

E invece eccoci qui nel 2023 ad approvare il fatto che 3 dischi nella top 5 (e 4 dischi nella top 10) siano italiani. Specialmente campani. Pazzesco come cambiano in fretta le cose, eh signora mia?

Qui c'è la classifica su RYM. 'Nnamo, va'.


35) The Comet Is Coming - Hyper-Dimensional Expansion Beam

Quest'anno un po' tutti i dischi usciti del re Shabaka mi hanno un po' deluso. Questo è particolare, perché per quanto non mi abbia stregato come hanno fatto molte cose sue in passato, sul singolo pezzo è ineguagliabile. Quando Shabaka preme sull'acceleratore, fonde l'asfalto.




34) William Basinski & Janek Schaefer - "... on reflection"

Francamente non c'è molto da dire, sarà una sorpresa arrivare al giorno in cui Baskinski sbaglierà un disco.






33) Whatever the Weather - Whatever the Weather
Il fatto è che Loraine James è sempre stata bravissima. Qui non ci mette il nome, però forse fa anche bene, visto che 'sto disco, con la scusa delle tracce che si adattano ad una particolare temperatura, è davvero dappertutto. Ambient, roba quasi ballabile, EDM, c'è veramente di tutto. E tutto di gran classe.





32) Wu-Lu - Loggerhead

Se fosse stato "solo" un disco post-punk rappato sarebbe già stato interessante. Però se ci aggiungi che esce per Warp, significa che è pure fatto bene. Quindi diventa imperdibile. E, appunto, uscendo per Warp, le promesse sono mantenute. L'unico motivo per cui non è ancora più in alto è perché, se è vero che quando lo metti su ti sembra l'unica cosa che conti al mondo, quando non lo ascolti da due giorni non ti rimane super impresso. Però appunto, mettetelo su e ditemi se non è uno spettacolo.


31) LNDFK - Kuni
Un bellissimo disco di hip hop strumentale, molto influenzato dalle robe glitch, e pieno di influenze jazzy. Sempre per dare un riferimento italiano, pensiamo a DayKoda ma più virato all'hip hop.





30) Horace Andy - Midnight Scorchers
Ovviamente l'attenzione è stata subito attirata da Safe From Harm, perché fare due dischi con due versioni diverse della canzone che ti ha reso famoso nel resto del mondo è sì una ruffianata e un modo per fare appello a quel sentimento di merda che è la nostalgia, però è anche vero che è un ottimo passo introduttivo ai dischi. Tra i due ho preferito questo, ma mica perché mi piace il dub, no no *meme di Gerry Scotti che fa no con le dita*



29) Björk - Fossora

È possibile lasciare una divinità fuori dalla classifica? Non credo. Di sicuro sarebbe cosa moralmente reprensibile.





28) Beyoncé - Reinassance

Capisco tutte le critiche, e a livello concettuale possono anche avere ragione. Però c'è un problema: le canzoni sono belle assai, tanto da passare sopra ai problemi concettuali di fare un disco fondamentalmente rubando a piene mani, avere canzoni con 20 persone tra i credit, con testi che fanno riferimento a problemi che lei non conosce e non conoscerà mai (come il singolone iper famoso, . Ripeto: è tutto vero, è tutto giusto, però come fai a non muovere il culo?


27) Moin - Paste

Un disco rock bello stratificato, tutto basato sulle atmosfere e sulla scrittura eccezionale di tutte e tre le brave persone che compongono la band. Già così sarebbe sufficiente, ma poi aggiungiamoci che con cose di questo tipo ci sono cresciuto, e si aggiunge anche un certo valore personale. Gran disco.



26) Denzel Curry - Melt My Eyez See Your Future
A parte che basterebbe il titolo.
Comunque elaboro un po' di più: un grandissimo lavoro sulle basi, tutte più o meno dreamy, o quantomeno più dreamy del solito per lui, e lui riesce a tirare fuori più flow di un fiume in autunno. Un fenomeno vero.






25) Kali Malone - Living Torch
Ho sempre la sensazione, quando gli esperti parlano di musica ambient o drone, di essere un coglione. Perché loro parlano di strumentazione, di strutture, di movimenti, di tutte queste cose interessanti che, seppure possa capire e possa anche notare, non rientrano minimamente nel mio pensiero quando ascolto questa roba.
Questo è semplicemente un disco drone bellissimo, per niente rilassante ma di grande impatto. Due tracce, più di mezz'ora, vorresti quasi che durasse il doppio.



24) Daniel Rossen - You Belong There
Il tipo di indie rock con le chitarre che mi prende senza possibilità di errore. Malinconico se non apertamente triste, senza riff ma pieno di arpeggi, più chitarre che si intrecciano, bella voce a cantarci sopra, nessuna sbavatura che mandi tutto a puttane. E andiamo.







23) Ka - Languish Arts
Classici dischi di Ka. Sommessi fino quasi ad essere silenziosi, quasi senza batteria, flow implacabile e doloroso. Sinceramente non mi dispiace che abbia fatto uscire due dischi quasi insieme, se il livello è questo.







22) ZgubaZnój
Classico disco trovato all'inizio dell'anno, quando le nuove uscite latitano e ascolti laqualunque, anche un disco ambient polacco con riferimenti funebri (se ricordo bene). Il fatto è che alcuni di questi dischi rimangono, e alla fine dell'anno quando lo riascolti pensi "ah ma quindi questo è bello per davvero." Yep.






21) Nu Genea - Bar Mediterraneo
Disco estivo incredibile. Si confermano una band di culto. Se non ti piace 'sto disco, non ti voglio manco conoscere.









20) Lucrecia Dalt¡Ay!
La scena: caldo afoso, cittadina sudamericana, sera inoltrata, tutto buio, luce dei lampioni. Questo disco in sottofondo. Tutto perfetto.









19) Saba - Few Good Things
Lui ha un talento straordinario. Sia per le storie che racconta, sia per le basi che sceglie, sia per il flow mi ricorda molto certo rap di inizi anni '10, tipo un Big K.R.I.T. ma senza il sentirsi stocazzo.








18) L I M - GLOWING
Quante maiuscole.
Semplicemente ili mio tipo di disco da club. Un po' malinconico, che non ti fa poggiare le chiappe per un momento, cantato ma non troppo, strabello. Quasi il meglio che ho ascoltato quest'anno come album per ballare.






17) billy woods - Aethiopes
Lui è veramente un grandissimo. Abbiamo già avuto la prova col disco che fece insieme a Moor Mother, a sto giro da solo si riconferma. Sempre il classico problema, è bravissimo ma se fai due dischi a distanza di pochi mesi non mi dai il tempo, figliuolo mio.
Ho messo in classifica questo perché l'hanno fatto tutti e se avessi messo l'altro avrei avuto proprio una gran faccia di culo, però da un punto di vista meramente di basi, Church mi è sembrato anche più interessante di Aethiopes.



16) Danger Mouse & Black Thought - Cheat Codes
Quando sono andato a Londra a dicembre, il primo cartellone pubblicitario a cui ho prestato un minimo attenzione è stato di Cheat Codes, e la cosa mi ha gasato molto.
Disco incredibile. Se riesci a dare modo a Black Thought di ingranare le marce senza rimanere nell'ombra, significa che sarà un ascolto molto gratificante. E infatti se non è il miglior disco hip hop dell'anno, poco ci manca.




15) Beach House - Once Twice Melody
Ci sono due tipi di album multipli (due o tre cd, per capirci). Il primo è il doppio album che ha all'interno una marea di roba che però risulta un po' opprimente, e non vedi il motivo per non togliere un po' di roba, sfoltire la tracklist e fare un disco singolo col meglio. E poi ci sono dischi come questo. Vale tutti gli ottanta minuti di durata. Che gruppo fantastico.





14) Moor Mother - Jazz Codes
Uno dei talenti più grandi in attività. Tecnicamente rispetta le promesse del titolo, cioè un disco jazz quasi tradizionale, solo che siccome Moor Mother è Moor Mother, le canzoni sono brevissime, lei (e altri) ci rappa sopra divinamente, e per distaccarsi ulteriormente, rende ben chiara la distanza tra musica e parole, come se fosse in un'esibizione di slam poetry.





13) Little Simz - NO THANK YOU
È diverso dal disco dell'anno scorso, perché se avesse fatto un disco uguale a SIMBI sarebbe stato un errore. Ma non è così diverso da farla sembrare un'altra cosa. Chiaramente l'atmosfera è chill lungo quasi tutto il disco, però ci sono comunque alcuni pezzi di brag puro. Alla fine dei conti, è semplicemente un grandissimo disco, fatto da una fuoriclasse assoluta, che ha l'unica colpa di essere arrivato dopo Sometimes I Might Be Introvert, che è un capolavoro assoluto.




12) Weyes Blood - And in Darkeness, Hearts Aglow
Titolo bellissimo.
Non so cos'è che è successo, quest'anno di rock/pop tradizionale ne ho ascoltato pochissimo, ma molto spesso quello che ho ascoltato è finito in classifica, e pure bello alto.
Disco delicatissimo, molto dolce seppur nella tristezza di fondo in cui sguazza. Boh non ho granché altro da dire, se non che è un gioiello.





11) The Smile - A Light for Attracting Attention
E vabbé raga, cosa vi devo dire.










10) Black Country, New Road - Ants From Up There
A rivederla oggi, non mi spiego come abbia lasciato il primo disco così in basso, lo scorso anno.
Questo è un disco fantastico. Le canzoni sono lunghe, ma nessuna canzone va mai troppo lunga, la durata è perfetta e ogni pezzo ha diverse melodie, diverse trovate, che rendono ogni canzone sempre molto "calda", molto spesso intima. Non è un disco leggero, non penso si possa riascoltare a ripetizione, però lo meriterebbe.



9) Mall Grab - What I Breathe
Il mio disco da club dell'anno. Avete presente il discorso che ho fatto per il disco di L I M? Bene, identico. Praticamente tutti i pezzi sono appiccicosi da morire, ti restano addosso e non se ne vanno mai. 








8) Nziria - XXYBRID
Disco pazzesco, la classica cosa che non hai mai sentito e che al primo ascolto ti spazza via. Deconstructed club e musica neomelodica? Ma scherziamo? No, non scherziamo. Da iniettarselo nelle vene.







7) Sudan Archives - Natural Brown Prom Queen
Sinceramente non ci sarebbe neanche poi molto da dire, è solo un disco fantastico. È bellissimo quando scopri un artista o un gruppo promettente al primo album, pensi che potrebbero spaccare, e poi effettivamente spaccano. Spero che diventi famosa.







6) Kendrick Lamar - Mr. Morale & The Big Steppers
Che figlio di puttana.
Pensi che dopo tre album come i precedenti dovrà pur tirarla fuori una cacata, e teoricamente questo è l'album peggiore che ha fatto, quindi in teoria ci siamo. Però il peggior album è al sesto posto. Un fenomeno. Il migliore di sempre.






5) LIBERATO - LIBERATO II
"AMMO' SO NA SIRENA" DICETT E ME GUARDAJE










4) Mai Mai Mai - Rimorso
Che fortuna incredibile, avere Mai Mai Mai. Continua ad esplorare la tradizione del sud Italia (la prima canzone è proprio il Secondo coro delle lavandaie), facendo canzoni più brevi e gestibili, emotivamente e temporalmente, mettendoci tutta la sua dose di industrial e aggressività e cupezza. Disco fantastico.






3) Big Thief - Dragon New Warm Mountain I Believe in You
Qui, contrariamente a quanto dicevo per i Beach House, avrei voluto che qualcosa fosse lasciata da parte, avrei preferito un quarto d'ora, venti minuti in meno, ma che fosse più a fuoco. Però il fatto è che c'è così tanta carne al fuoco che, anche se non tutte le canzoni sono allo stesso livello, l'insieme è così bello, così amorevole, che si passa volentierissimo sopra a qualsiasi difetto. Non è un disco, è un mostro.





2) Caterina Barbieri - Spirit Exit
Dopo averla vista dal vivo, mi sono reso conto che il suo strumento può essere incredibilmente limitante, e nonostante questo riesce a creare un disco di questo spessore. Qui non "si limita" ad un disco ambient, ma riesce ad evolversi in qualcosa di completamente diverso e anche di molto più evocativo. Oddio, forse "evocativo" non è il termine giusto, quindi mi limito ad un banale "emozionante."





1) Rosalía - MOTOMAMI
Indiscussa. Indiscutibile. Regale. Cozzala. Tutto e il contrario di tutto.
Mi sa che ci scriverò un post più lungo, non tanto per recensire il disco, perché tanto ne ha scritto chiunque, quindi non direi di sicuro niente di nuovo, quanto più che altro perché leggo di un sacco di gente che dice robe tipo "non mi piace, non capisco cosa ci sia di speciale," e io impazzisco perché per me è evidente, chiarissimo, lapalissiano, quale sia la grandezza di Rosalía. E urlo male dentro di me.
Poi magari non lo farò, sto post, però datemi il tempo di mettere su un'altra volta MOTOMAMI o El Mal Querer e divento come l'Eva01 in berserk.


Di solito sono abbastanza restio a classificare i concerti che ho visto durante l'anno, però in effetti ne ho visti molti. Ne scrivo qui sotto 5, che magari sono i migliori ma di sicuro non in ordine.

Parto con la menzione d'onore:

Hatis Noit @ Haunted Dancehall, Dublino
Classico concerto in cui ti trovi per caso, di cui non sai nulla, e rimani totalmente stregato. Di video non ce ne sono purtroppo, ma da un lato forse è meglio perché un video fatto male col telefono probabilmente non avrebbe reso la potenza e l'evocatività (non so se esiste questa parola) di quella performance. Il fatto che porti una piuma che le attraversa il naso non aiuta a distogliere il pensiero dal fatto che tutta la performance sembrasse un rito sciamatico.

Poi.

Lo so, non sono obiettivo. Però potrebbe essere il più bel concerto che abbia mai visto.

Poi l'ho visto anche a Dublino, dietro casa, però a Milano la scaletta era proprio da pubblico generalista, quindi ha lasciato da parte le canzoni più impegnative di Mr. Morale e ha fatto un pout-purry incredibile, ero davvero sorpreso di avere ancora voce alla fine del live.
È difficile parlare di Nick Cave senza usare termini di paragone ecclesiastici, quindi mi fermo qui.

Marc Rebillet @ National Stadium, Dublino
Forse il concerto più puramente divertente a cui sono mai stato. Non ho trovato video, e forse è anche meglio così.

È il mio disco dell'anno, e il live è schizzato tanto quanto il disco, con in più tutta la bravura della Rosalía che esplode con tutto il suo fragore. Ho avuto la mascherina bagnata per metà del concerto.




🚨🚨🚨 Direi che siamo arrivati alla playlist 🚨🚨🚨

Quest'anno piscio i commenti alle canzoni perché non ho voglia,
Dico solo che se vedete che non ci sono canzoni da dischi che in classifica ho messo anche alti (tipo Caterinona nostra, Weyes Blood, eccetera), è una scelta voluta.

Vado con i fumetti, perché coi libri ho avuto fortune alterne.

Tuono Pettinato - Corpicino
Quello che secondo me lo rende un capolavoro è il profondo amore che si vede che Tuono aveva per tutti i personaggi, e nonostante questo i personaggi facessero le cose più abiette.







Daisuke Iagarashi - Umwelt
Il gusto magico e mistico di Igarashi, che spesso sconfina nell'animismo, è sempre un piacere da leggere - a prescindere. In questo libro anche i racconti, tutti completamente diversi l'uno dall'altro, sono tutti splendidi, quindi se a questo aggiungiamo il piacere di leggere Iagarashi, si vola altissimo.







Luke Pearson - Everything We Miss
Un libricino piccolissimo, delle storie piccole, appena accennate, che vogliono sembrare pretestuose per mostrare, appunto, everything we miss, ma che in realtà non sono pretestuose manco per il cazzo. Uno dei modi più belli che abbia mai visto di utilizzare il fumetto come medium. Luke Pearson è quello che ha fatto Hilda, che di suo era una cosa bellissima, ma con questo si conferma autore di culto.





Superamici - Hobby Comics n. 7 (Speciale morte - 1 di 5)
Due volte Tuono Pettinato? Sì e no, ma in fin dei conti sì.
Un libro letto col dolore.









Hubert & Kerascoët - La vergine del bordello
È sempre stupendo fruire di cose fatte da chi sa cosa sta facendo. Questi due i fumetti li sanno fare, sanno come costruire una storia che non sia superficiale, ma che non si abbandoni in sermoni e spaccamenti di maroni, e rimanga prima di tutto divertente e appassionante. Il ritmo che ha questo libro è veramente pazzesco.






Potrei fare una top dei film, però non sono riuscito a decidermi se fare la top come quella della musica, quindi solo dei film usciti nel 2022, oppure se farla come i fumetti e mettere solo i film che ho visto nel 2022, a prescindere dall'anno.
Anche perché poi cosa dovrei considerare? La data d'uscità originale o la data d'uscita in Irlanda? E quindi siccome questo dubbio mi arrovella e mi annoda le cervella, preferisco lasciar stare e stiamo bene così.
In caso, potete seguirmi su Letterboxd.

Dai, quest'anno almeno un post ogni paio di settimane voglio farlo, magari uso la scusa delle playlist.
Quindi ci leggiamo tra poco.
Magari a gennaio riesco anche a scrivere di Rosalía. Regina. Emperatriz.