domenica 30 agosto 2009

La nuova musica rep

Si, scriverò un post sul mio gruppo hip-hop (?) preferito di sempre, con anche i download di alcuni dischi. Quindi leggetelo, amici di FaceBook, perchè sarà tanto tanto interessante et elitario, e ci sarà tanta tanta gente che non leggerà nè proverà ad aprire la pagina del blog, FIGURATEVI a scaricare i dischi o a leggere il post, quindi voi che leggerete sarete ancora più interessanti et elitari, senza poi dimenticare che sarete anche sexy all'inverosimile.



Partiamo dalle basi.
Oggi pomeriggio, dopo aver cazzeggiato un pò su Facebook, fatto discussione con un pò di mongoloidi e aver fatto TANTO TANTO malesangue, ho visto la chitarra sulla scrivania appresso a quella dove sta il pc e ho detto "vabbè, checcazzo, vediamo se ci si può fare qualcosa"; e, dall'alto della mia COMPLETA incapacità, mi sono fondamentalmente spaccato le dita cercando di suonare l'intro di Smells Like Teen Spirit.
Vabbè, poi mi sono rotto i coglioni, oltre che alle dita, e mi sono messo al pc a parlare con un tal Nicolò Saullo (brutta persona, non frequentatela) a parlare di cazzate. E mi è venuta l'idea magnifica "pensa, scriviamo qualcosa sul blog, così poi lo mettiamo su Facebook e diventiamo alternativissimi".
Detto fatto, eccomi qua.


E' un post sugli Uochi Toki. Si pronuncia Uochi tochi. E' un gruppo italiano composto da Napo e Rico, Rico fa le basi e Napo canta (oddio, canta). Loro si definiscono un gruppo rAp, ma alla fine di rap non c'hanno una sega, se non il fatto che "NN FNN MUSIKA KN GLI STRMNT, SN POSER!!11!!11".
Però, a mio modestissimo parere, sono ad oggi il gruppo migliore che c'è in Italia. Si, meglio di CapaRezza, dei Three Steps To The Ocean, del Teatro Degli Orrori e di chiunque altro.
Però facciamo con ordine, partiamo coi download.



Uochi Toki [2004]




Libro Audio [2009]

Che sono i due album che preferisco.

Ora, perchè sono i miei artisti hip hop preferiti? Perchè voglio dire, scavalcano anche i Dälek, i Kill The Vultures, CapaRezza e Atmosphere, rendiamoci conto.
Il fatto è questo: non fanno hip hop. Oppure, mettiamola così, fanno hip hop, ok, ma non volendo farlo. L'hip hop non lo rispettano come farebbe chiunque altro, non seguono nessuna regola. E fin qui vabbè, direte voi, classico discorso da alternativoni.
Però guardate il primo disco. Durerà una 40ina di minuti, si e no, però è composto da 81 tracce. 81, si. Di cui moltissime con solo urli a caso, o frasi buttate lì, o rumori di marmitte, con alla fine solo 7 o 8 canzoni vere e proprie, sparse in mezzo al bordello. Ed era solo il primo disco.
Poi si sono da un certo punto di vista normalizzati (sottolineiamo "da un certo punto di vista"), nel senso che magari non fanno più tracce con SOLO rumore, ma fanno dischi con 10-12 canzoni.
Solo che ste canzoni non seguono nessuna logica. Nè per i suoni nè per i testi. Cioè, seguono una loro logica, ma la logica che seguono non è assolutamente quella che vi aspettate voi: è la LORO logica, e LORO della VOSTRA logica se ne fottono di brutto.
Il fatto è che è seriamente difficile parlare di 'sti qua, perchè gente che ti mette in una canzone "ho l'impressione che nessuno mi stia ascoltando. Verifico... Avevo Ragione" ti lascia un attimino basito, anche ascoltando il suddetto disco parecchie volte.

Piuttosto che spiegare io, forse farei meglio a mettervi qualche contenuto che esplichi un pò quello che andrete a sentire o che perlomeno vi spieghi un attimino dei personaggi che sono (del personaggio che è, perchè Rico è sempre stato un pò in ombra).

Prima di tutto la canzone:

Uochi Toki - L'Estetica (dall'album del 2006, Laze Biose)



Uochi Toki - Il Ladro (traccia presente in Libro Audio, che potete scaricare sopra)




Questa è un'intervista pensata apposta per Napo ed il personaggione che è

Mi raccomando, ascoltate e commentate.

lunedì 24 agosto 2009

Le macchine americane del '72

Si, è l'ennesimo post su un film.
Ok, c'avete ragionissima, oramai parlo solo di quello, musica/fumetti/libri non ne metto più, ma è perchè quando posto una cosa la voglio approfondire.
Per cui tipo, io una recensione accurata dei Bark Psychosis, o di Leonard Cohen, o dei Velvet Underground, o degli ISIS o peggio ancora dei tool io la farei anche, però è un casino, bisogna sapere perfettamente di cosa si sta parlando.
E con un film è un pò più facile, gli elementi da analizzare li si hanno tutti in due ore.
Però dai, prometto che cercherò di scrivere sempre più recensioni di dischi.
Fumetti e libri no, perchè quello è veramente complicato. Nessuno legge gli stessi fumetti o libri che leggi tu, quindi devi comunque partire da zero e cercare di non sputtanare nessun punto importante della trama, sennò che cazzo lo posti a fare? Senza poi contare il fatto di dover eventualmente ri-hostare i capitoli o gli episodi, perchè sennò poi i forum di hosting si incazzano666.

Ok, il film, si.
Minchia.



Gran Torino. Si.
Clint Eastwood. Si.
Entrambi soggetti che partivano riempiti fino a scoppiare di aspettative positive.
Entrambi soggetti che finivano completamente oltre le migliori aspettative.
Perchè alla fine sapevo già grosso modo di cosa parlava e dei temi principali, sapevo già grossomodo come finiva, il tema fondamentale della fine, eccetera eccetera.
Tutta gente che non aveva capito un cazzo.

Fondamentalmente il film è su questo tale, Clint Eastwood appunto, che campa in un ghetto americano ed è circondato da negri/messicani/orientali/altrarobarandom, e non li sopporta proprio. I problemi di comunicazione rendono invalicabile la staccionata che li separa, niente da fare. Lui sputa in segno di disprezzo? La vecchia cinese di fronte a lui sputa dieci volte tanto. E l'odio si alza.
Poi, siccome il film in qualche modo dovrà evolversi dalla statica iniziale situazione, succedono cose che la situazione la fanno cambiare. Quindi il nostro Clint (Walt, ma Clint è meglio) comincia non solo a sopportare, ma anzi ad apprezzare alcuni modi di fare dei suoi giallognoli vicini, abituandocisi e fraternizzandoci.
Quindi un occhio superficiale potrebbe dire che è un film sulla fraternità razziale, il bianco americano (?) conservatore che fa amicizia con degli sporchi chingchang cinesi, bla, bla, bla.
Cazzate.
Eastwood è un artista, e in quanto tale se ne fotte di questi temi di politica spiccia e ignorante. Gli uomini sono tutti uguali, la gente intelligente lo sa, quindi è inutile fare un film su quanto i discriminatori siano gente idiota o menate simili; tanto lo sono e basta.
Questo è un film di uomini. Su uomini. Per uomini.
Uomini, perchè i protagonisti principali sono uomini, di quelli veri, che partendo da un punto ne arrivano in un altro crescendo. Che imparano dai propri errori e dagli insegnamenti degli amici. Che trovano importantissima, quasi vitale, la risata tra amici, lasciando il momento di tristezzarimpiantoserietà per i momenti di solitudine, o comunque relegandolo il più possibile.
Un film che ti fa amare ogni singolo protagonista, che ti fa capire la sua mente senza artifici, seguendolo nei momenti importanti, ascoltando i suoi dialoghi, patendone il dolore o gioendone le conquiste.
E' un film in cui le battute fra amici sono più importanti dei grandi eventi della vita, in cui la vecchiaia è affrontata come situazione di inevitabile superiorità, ma nel quale comunque le debolezze ti sfibrano. Magari facendoti apparire più forte, si, ma si sa che le apparenze ingannano.
Uscito dal cinema sei si sconquassato dagli eventi, ma sei anche consapevole che qualsiasi sia il tuo atteggiamento verso il mondo, un rapporto onesto con una persona tua pari sarà sempre capace di comprometterlo. La qual cosa non è certamente negativa.
Im definitiva, è un film virile.
Virile, si, virile come può essere un saluto scortesissimo e sboccatissimo tra vecchi amici che però sotto sotto farebbero tutto l'uno per l'altro, virile come uno che si incazza con l'altro ma per il suo bene, virile come il bisogno di una birra fredda per calmare la rabbia, virile come un cane come unica compagnia possibile, virile come un pianto sommesso perchè cazzo, nessuno deve vedere che piango, sono pur sempre un uomo.
E poi dai, è un film stupendo.

lunedì 10 agosto 2009

I love rock'n'roll

Il rock, secondo il linguaggio dei politici odierni, ha appena iniziato la sua carriera, avendo appena meno di 50 anni.
Pare sia nato ben prima degli anni '60, ma solo anagraficamente. I primi peli sulle palle li ha messi a metà, degli anni '60.
E fin da subito si è rivelato un bambino bello vivace, 'sto rompicazzo di Rock. Subito ha cominciato a mettere in difficoltà i giovinetti borghesi suoi coetanei, che si sentivano attratti da tutto questo movimento, da tutta 'sta carica energetica e enormemente erotica. Gli faceva muovere il culo, a 'sti borghesi. Li faceva ballare, li faceva scopare, li liberava dalle catene delle cravatte dei loro colleggi inglesi.
Si, perchè Rock è inglese, che credete? Si, ok, il padre è Elvis, americano, ma per caso Balotelli è africano?, no: è italiano. E quindi il rock non è mica di Elvis, il rock è di madrepatria UK (iucchéi).
E siccome le madri si prendono sempre più cura dei propri adorati figlioletti, e questi aveva difficoltà a farsi notare, ad avere il suo spazio in quei colleggi austeri appena citati, bè, la mammina si è data da fare per trovargli una scuola che gli insegnasse ad esprimersi, a farsi ascoltare per bene. Non tanto per farsi notare dai borghesucci a cui piacciono i loro compagni più eleganti e altezzosi, tipo Classica, quella rompicoglioni.
E questa scuola era la Radio Pirata. E pare che questo rock diventò talmente famoso che le voci sulle sue gesta si espansero fino anche agli altri istituti Radio Pirata.

I Love Radio Rock è la storia di uno di questi istituti.

Che però in realtà è un film, e Rock non è uno scolaro, ma un tipo di musica; che però ben presto diventerà molto di più.
E farà nascere questo film, tra le altre cose.

Come trama, il film non è chissà che cosa.
Avete presente The Truman Show? Bene, siamo sulla stessa linea d'ombra, solo che questo non è per niente un reality. E' la storia di Radio Rock, una delle succitate radio pirata. Che in quanto tale, è in mezzo al mare. E' la storia dell'equipaggio che dà vita a questa Radio Rock, un equipaggio composto, si, solo di uomini, ma soprattutto di musica.
Di trama vera e propria non ce n'è, assistiamo alla vita di questi dj ante litteram che hanno avuto il lusso di trasmettere la migliore musica di sempre in quello che probabilmente è stato il miglior periodo di sempre dalla più grande patria della musica di sempre. Il che già non è poco, ma poi aggiungeteci che questi qua sono proprio dei casinisti, degli adulti rimasti bambini (com'è giusto che sia), e ci siamo.
Viviamo tutto quello che vivono loro esattamente come lo vivono loro, ci commuoviamo (tanto), ridiamo (anche di più), riflettiamo (ancora peggio). Li viviamo.
Si, ok, ci sarebbe anche la storia parallela del governo che vuole rendere clandestine queste radio pirata, ma tutto sommato è una parentesi. Gustosa, ma è una parentesi.


Ma soprattutto questo è un film su due cose:
1) L'umanità (intesa come "l'essere umano", non il genere umano tutto)
2) La musica
.

E, se la prima è in primo piano durante tutto il film, è quella che più fa commuovere facilmente, che più fa emozionare, bè, la seconda farebbe meglio a non credersi meno importante.
E' il sottofondo costante che scandisce le vite di questi figuri, che la colora, che la completa. E' buia quando le vite si rabbuiano, è danzereccia e casinara quando si fa casino e ci si sballa.
E' quella cosa che nessuno (e sottolineo, NESSUNO) degli organi di Radio Rock vuole perdere. E la scena madre, a proposito, è proprio poco prima della tragica (?) fine del film, con Bob che non vuole lasciare la sua borsa con i suoi dischi preferiti, l'unica cosa che gli importi e l'unico posto in cui vuole sempre ritrovarsi, nonostante tutto e nonostante tutti.
E anche la fine, prima dei titoli di coda, con il discorso del Conte, e le schermate successive, credo siano la più bella dichiarazione d'amore che chiunque vorrebbe sentirsi fare, soprattutto dopo 40 anni di matrimonio come sono stati quelli che hanno caratterizzato Rock e noi. Perchè tutti, ma proprio tutti quelli che hanno visto questo film ci si sono sposati. Poco male se avete messo le corna a qualcun altro/a. Rock è meglio.


Scrivendo queste parole sto ancora piangendo (n.d.r.)



Qui il film (MiniNova, quindi torrent)

Qui la colonna sonora, per niente meno importante del film stesso, anzi. L'unica pecca è la mancanza dell'enorme So Long, Marianne di Leonard Cohen, che durante il film si sente. E fa piangere. Tanto.

domenica 2 agosto 2009

Le mani degli ospiti

Sarò franco, per me quest'evento non poteva andare male in nessun modo. Era ed è stato di certo l'evento dell'anno, quello più atteso insieme all'uscita del nuovo, Wavering Radiant, e le aspettative sono state rispettate in ognuno dei due casi.
Ma ora si parla del concerto.

Tralasciando il viaggio allucinante (esprimo solo un sentito ringraziamento alle ferrovie lombarde che ci dovevano far sudare un pò, si vede), in un modo o nell'altro si arriva a Torino, città nella quale ci barcameniamo io, FaBrYxX, Slanesh, Lilium Cruentus più una ragazza di Torino che non conoscevo. Dopo un panino da McDonald's di Slà e una cappatina ad un negozio di dischi che il 13 luglio ti spara black metal dagli altoparlanti, si decide di andare al concerto. Cancelli chiusi, si vedono le prime magliette post/hardcore/qualsiasi cosa c'entri con gli ISIS.
Si aprono i cancelli, si corre a fare i biglietti. Una volta entrati, ovviamente, in attesa dell'inizio dei concerti, si va in giro per banchetti, che avevano parecchia roba interessante a anche buoni prezzi, dopotutto. Io mi sono preso Unknown Pleasures a 4€, ma di affari del genere ce n'erano parecchi. Non li ho sfruttati in attesa della spesa compulsiva da fanboy al banchetto del gruppo.


(i Last Minute To Jaffna)

I concerti iniziano dopo poco, abituato alle attese estenuanti terroniche, ed il primo gruppo sono i torinesi Last Minute To Jaffna.
I ragazzi sul palco si sanno muovere, riescono a mettere su un'ottimo show (il batterista sembra un motociclista appena sceso dall'Harley) dopo qualche minuto di rodaggio. L'unica pecca, a mio parere, è la musica. Troppo troppo simile ai Neurosis. Parliamoci chiaro, non era male, però il fare canzoni così lunghe (ne avranno fatte non più di 4) non gli giovava di certo; avessero ridotto la durata, secondo me ne avrebbe giovato anche lo show. Il cantante poi aveva praticamente lo stesso timbro vocale di Scott Kelly.
Dalla loro però avevano una maglietta strepitosa tra il merchandise, quella scritta stile AC/DC, ma con scritto LM/TJ, bellissima. Mi fossero piaciuti me la sarei presa.

Cani Sciorri non pervenuti, in quanto la fame ha spinto me e Fabrizio ad andare in macchina di Lillo a prendere i magici panini con la mortadella/cotto e pomodori, mentre i nordici hanno optato per un qualsiasicosafosse di quelli che vendevano ai chioschetti, che sembrava un panno Swiffer fritto.
Però dai pochi secondi che abbiamo sentito non erano male, avevano un gran tiro, peccato per il cantante che rovinava tutto.


(i Fine Before You Came)

Fine Before You Came. Su disco non mi piacquero eccessivamente, però comunque avevo sentito anche pareri positivi, tra cui quello di Slà. Devo dire che in effetti inizialmente non è che mi abbiano appassionato più di tanto, ma man mano che lo show andava avanti hanno preso confidenza col pubblico e hanno messo su un set mica male. Davvero ottimi i musicisti, gran musica, gran tiro, grandi intrattenitori, e poi quella testa di cazzo del cantante. In teoria dovrebbero essere un gruppo screamo, quindi il buttarsi a terra a cantare, o il mettersi in ginocchio davanti al pubblico andrebbero benissimo. Se non fosse che il tipo era così ubriaco/fatto che praticamente tutto il tempo che non cantava, aveva un sorriso ebete in faccia che non c'entrava davvero un cazzo. Peccato, perchè potenzialmente poteva essere uno show-bomba.


(Destructo Swarmbots)

Io vorrei capire chi ha scelto il supporter europeo. Sto Destructo Swarmbots (si, è una one man band) è il supporter ufficiale degli ISIS nel primo tour europeo di Wavering Radiant. Perchè? Boh.
Vediamo salire sul palco un tale con una chitarra, montare un Mac, attaccare fili e cose varie, e cominciare a suonare. Il risultato era praticamente ambient. Su Last.fm c'è scritto drone, che non uso perchè sinceramente ancora non ho capito in cosa consista, ma qualsiasi cosa sia, probabilmente sto tipo ci si avvicinava.
Mentre suonava, Slà ha fatto un paio di considerazioni giuste su questo tipo di musica: serve volume. Non è musica da ascolto, se la devi suonare live, la devi "sentire". E noi non la sentivamo, i volumi erano nella norma e vedevi quindi un sacco di gente per cazzi suoi.
Poi era bellissimo il fatto che andavi sotto al palco e sentivi i colpi di plettro sulle corde.
Mah.


Poi vabbè, una mezzoretta d'attesa, cominciamo a piazzarci sotto al palco (errore nostro, da dietro si sentiva benissimo), e vediamo spuntare sul palco dei figuri che cominciano a montare strumentazione ed effettistica varia. Momenti di ilarità quando vediamo spuntar fuori Turner nel suo nuovo look, e scattano i paragoni con Jovanotti.
Vabbè, alla fine non mi ricordo qualcosa perchè avevo quasi li spasmi per l'attesa che iniziassero, quindi passo direttamente al concerto.



Credo che la parola più giusta sia "ipnotico". Complice la musica, ma era praticamente impossibile staccare gli occhi dal palco. Animali da palco, tutti, nonostante si muovano nella più totale autonomia.
Sinceramente, dopo aver visto dal vivo i compari Tool, pensavo che come show fossero abbastanza simili (pur con le dovute differenze, difficilmente gli ISIS si potrebbero permettere megaschermi e giochi coi laser), segnati più dalla musica in sè per sè che dal coinvolgimento del pubblico da parte del gruppo. Mi sono dovuto ricredere. Anche nelle parti più dilatate erano presi dagli strumenti, si muovevano, agitavano la testa, sputavano a terra (soprattutto Turner); nelle parti più tirate (mi viene in mente Dulcinea o alcuni momenti di Threshold Of Transformation, per me uno degli apici della serata) non ne parliamo, eri proprio trascinato sia da loro e dall'incalzare della musica.



Pare che i volumi fossero un pò più alti del consentito, tipo che dovevano essere a 95 decibel e invece erano a 105 o qualcosa di simile. Devo dire che mai scelta è stata più azzeccata, potevano anche alzare ancora. I suoni non erano per niente male, puliti e si distingueva tutto. Siamo stati scemi noi che ci siamo subito messi davanti, visto che nelle zone posteriori si sentiva tutto benissimo, prove sono i video già su YouTube. Davanti infatti erano bassissimi i volumi della chitarra e della voce di Turner, oltre che delle tastiere di Meyer. Però cazzo, Turner quando urla sembra davvero un leone. Impressionante. Poi ora c'ha pure la criniera, quindi il paragone è pure azzeccatissimo.



Delusione enorme per il banchetto del merch. Preparato da un post del blog di Turner, mi aspettavo l'ira di dio, visto che in USA si erano portati di tutto, tutti gli album, tutti gli EP, tutti i dischi dei side project, tutte le edizioni di WR anche in vinile, i singoli, il dvd, addirittura avevano ristampato vecchie magliette.
Stavolta invece non c'era un cazzo di niente. L'ultimo disco, i singoli di In The Absence Of Truth (uno dei quali mi mancava), il pupazzino dello stesso album, il vinile del singolo di Holy Tears e un poster di Wavering Radiant. Peccato.
Pensavamo anche che dopo il concerto sarebbero usciti a fare chiacchiere al banchetto, e invece niente, pare se la siano presa comoda.
Però gente che ci ha parlato ha confermato la seconda tornata del tour in autunno, intorno a ottobre/novembre.
Mando una mail a Turner per pregarlo di portarsi merchandise e ci vediamo lì.

ISIS - Threshold Of Transformation, Torino, 13.07.2009