Alfredo di Freddie Gibbs & The Alchemist
I due (?) dischi nuovi
di Four Tet
græ di Moses Sumney
God Has Nothing to Do With This Leave Him Out of It
di Backxwash
Poi questo è un elenco super parziale, nel senso che non è completo manco per niente. Mentre lo scrivevo me ne sono venuti in mente parecchi altri, ma avete capito l'antifona. Gennaio sarà un gran bel mese, se penso a quanta roba bella ascolterò.
Istruzioni per l'uso del listone imminente
Siccome amazon va evitato ove possibile, se mai dovesse venirvi in
mente di comprare qualcuno dei suddetti, vi lascio il link per il Bandcamp
dell'artista se cliccate sul relativo nome nella lista. Se invece cliccate sul
nome del disco, vi rimanda al disco su Spotify (se c'è, altrimenti un altro posto da cui è possibile ascoltarlo). L'ho fatto anche nelle menzioni speciali qui sopra, just in case.
Sufjan, oh mio Sufjan.
Ennesima riprova del fatto che Actress mi conquista il cervello ma non mi conquista mai il cuore. Il disco è sotto tutti i punti di vista bellissimo, suona freddo quando deve suonare freddo, suona caldo quando deve suonare caldo, fa quello che gli pare. Però, e qui è totalmente una mancanza mia, non ha mai quella nota che mi acchiappi all'inizio del disco e mi tenga lì sulla punta per tutta la durata. Ma ripeto, è una cosa mia, sia perché tutti giustamente lo adorano, sia perché se ascolto il disco a singoli brani, sono tutti perfetti. Chevvedevodì oh.
Questo lo sento un po' come il gemello spirituale di Suite for Max Brown, un poco più avanti in classifica. È il fratello un po' più pesantuccio. Le tematiche mi pare di aver capito che sono grevi per entrambi, però questo insiste di più sull'incorporare diverse parti dialogate che cambiano un po' l'atmosfera sul tristacchione andante. Peccato, perché questo jazz pieno di idee e beat presi dall'hip hop anche abbastanza nuovo sono un toccasana per le orecchie.
27) Arca - KiCk i
Siamo ritornati in territorio Arca, dopo l'anomalia dell'omonimo. Dischi che mentre ci sei dentro non vorresti uscirne mai anche a costo della salute mentale, poi quando finiscono preferisci rimanerci a debita distanza. Anche provandoci non riesco proprio ad analizzare un disco di Arca, è troppo estranea a tutto per potermici approcciare razionalmente. Il singolazzo con LA ROSALIA è una bomba atomica figlia di puttana, ma è il pezzo più facilmente assimilabile, il resto meno, ahimé. Poi comunque discone eh. Però.
Oh poi, tutto bello quanto detto finora, ma la farei santa seduta stante. Chissà se le piacerebbe. Secondo me sì.
Se ci fosse stata un'estate normale, questo sarebbe potuto essere tra il top del top dei dischi estivi di quest'anno. E invece toccherà tenerlo caldo per quando un'estate normale ci sarà.
2022, vedi di non deludermi.
Ah, la copertina sono riuscito a trovarla solo di questa dimensione, e non sono capace di ridimensionare i file - o meglio, non ci ho neanche voluto provare. Dont @ at me.
Sono partito dai presupposti sbagliati. I due EP che ha pubblicato erano praticamente tutte banger, e mi aspettavo - erroneamente - una cosa simile anche sul mixtape. Invece no, e 'sta cosa mi ha un po' ammosciato. Peccato, perché in realtà i pezzi belli sono tantissimi (tutti?), solo che essendo un mixtape non è molto omogeneo e alla lunga risulta un filo pesante.
Per quanto l'idea dietro il disco possa sembrare un po' didascalica, il risultato è parecchio sopra le aspettative. Sì, sempre di musica per ballare si tratta, ma non è necessariamente sempre senza pensieri o sempre sull'allegro/gasato. Anzi, il corso di tutto il disco che porta poi alla splendida traccia finale è davvero una gran cosa. Poi riesce a non farmi venire l'orticaria nei pezzi cantati in spagnolo con quei testi che ogni tanto sono, diciamo così, rivedibili. Non è da tutti.
Di dischi jazz di questo tipo ne vorrei molti di più. Ma molti.
Caribou è bravo. Se riuscisse a capire quando chiudere le tracce un minuto prima sarebbe strepitoso.
Credo di aver sbagliato qualcosa con quest'album. Nel senso che l'ho consumato all'uscita, probabilmente associandolo ad un periodo abbastanza di merda, quindi una volta passato quel periodo non mi è venuta voglia di riascoltarlo. Quando l'ho fatto, mi sono reso conto di due cose: la prima è che effettivamente mi tornavano in mente proprio delle immagini ben precise, e l'altra è che sono un coglione perché questo è un disco davvero bello.
Se quello stronzo del re Shabaka non entra in top 20 almeno una volta l'anno non è contento, c'è poco da fare raga. Fuoriclasse? Fuoriclasse.
Qui la situazione è complessa. È un bel disco, anzi bellissimo. Va bene, è un disco ambient, grazie al cazzo, però vuole essere volutamente sfuggente e non offrire appigli. Ci mette in mezzo quelle tracce che sembrano uscite da uno degli ultimi dischi degli OM che mi affascinano tantissimo ma mi confondono anche. Decisamente un grower. Aspetto che arrivi il momento della sua definitiva esplosione.
Non ho granché da dire. Super bello, a tratti davvero molto inquietante, spoglio solo ad un primo sguardo. Bravona la nostra Anna.
17) Kali Uchis - Sin Miedo (del Amor y Otros Demonios) ∞
Un gran disco pop. Al contrario di Isolation, questo mi è piaciuto da subito tutto nonostante ci siano diversi cambi di suoni tra un pezzo e l'altro.
Ha finalmente trovato la quadra, finalmente un suo disco non è discontinuo. Ho la sensazione che potrebbe stare molto più in alto, le canzoni sicuramente ci sono, è solo che boh. C'è qualcosa che mi frena, il ricordo del disco non è bello quanto l'ascolto vero e proprio del disco. Ho tempo per cambiare idea, però.
Ah, seguitela su Instagram, è assolutamente imperdibile.
I dischi ambient fatti bene. Anzi, benissimo.
Disco più divertente dell'anno? Probabile.
Il più bislacco sicuro. Con quella cover di Son of a Preacher Man, poi...
Il jazz made in UK è bello. Lei per altro ho scoperto che l'avevo ascoltata e amata anni fa per un EP che mi era piaciuto un botto, e solo quando sono andato a guardare tutta la discografia su spotify l'ho scoperto e sta cosa mi ha lasciato proprio preso bene.
12) Lianne La Havas - Lianne La Havas
Perché sì.
Datemi un tour internazionale di Lianne La Havas e Little Simz insieme e nessuno si farà male.
Wasting time writing Lorenzo Senni reviews.
zeeeeebra fuckin kaaaaaaatz
L'unico difetto è che se gli skit parlati fossero più corti, il disco ne guadagnerebbe un poco in fruibilità, però è veramente guardare il pelo nell'uovo. Più che altro perché nonostante la lunghezza quelli skit sono totalmente necessari alla coesione concettuale (quanto cazzo me la tiro) del messaggio del disco. Questa cosa che la cumbia sta diventando un genere sempre più rivisitato mi gusta mucho.
Finora non ho trovato un disco di OPN che non mi piaccia. Tranne Age Of, perché non sembra un disco di OPN. Sì ok, qualche glitch di qua e di là, qualche voce filtrata, ma se l'avessi ascoltato al buio non sarei mai arrivato a capire che fosse un disco suo. Ecco, questo è Age Of ma che si capisce essere di OPN.
Ma quindi ora è senza la sigla davanti? Vabbé sticazzi, disco di cristo. Quando Nicolino si mette a fare le bombe, può radere al suolo province intere. Lo so che è meno impegnato e meno pregnante degli altri dischi in classifica (o di molti dei), ma è troppo troppo bello.
6) Run The Jewels - RTJ4
Prendete quello che ho scritto per qualsiasi altro disco loro e cambiate le date. Fenomeni. Killer Mike (che, ricordiamo, per Kendrick dovrebbe avere il disco di platino) in formissima.
5) Fiona Apple - Fetch the Bolt Cutters
Sarà che sono sentimentale io, ma se mi fai un disco così strano e bello e dentro c'è una canzone con un verso che recita "you raped me in the same bed your daughter was born in", non riesco a non portarti in trionfo.
Li ho messi entrambi in un afflato di democristianità, perché in realtà li ho scoperti insieme, molti li riportano comunque insieme, e sono belli allo stesso modo. Più che altro sembrano quasi essere un volume 1 e 2 dello stesso discorso, perché non è che in Rise (che è quello uscito più tardi) la cosa si aggiorna o evolve, ma fa tutto parte della stessa fotografia. Piccolo spoiler, nella playlist ho messo un altro brano veramente devastante, ma se volete farvi un'idea potete anche ascoltare Wildfires, che è forse il pezzo più famoso e sicuramente è stupendo.
Sto ancora aspettando che faccia un disco meno che strepitoso. Il giorno sembra non voler arrivare.
Il fatto è che non solo è un grandissimo disco, ma da quando è uscito ho continuamente voglia di ascoltarlo, anche fosse solo per alcuni pezzi. Sarà il periodo. Sarà che quando Charli azzecca i pezzi (e il contrario ormai succede raramente), li prende in pieno. L'hyperpop non diventerà mai famoso, ma che peccato. Ne avremmo un incredibile bisogno.
IT'S CHARLI, BABYYYYYY
Paradossalmente credo che mi piaccia più questo che il precedente. Ho un debole enorme per la musica che sembra essere "regolare", magari anche con un vibe positivo, ma che poi ha dei particolari, delle caratteristiche completamente storte che te lo fa diventare quasi malvagio. Il primo dei Velvet Underground e più o meno tutta la discografia dei Coil (e specialmente Musick to Play in the Dark) hanno queste caratteristiche e infatti la mia adorazione è totale. Dicevo, Safe in the Arms of Love questa cosa ce l'aveva, ma tutto era ammantato di malvagità e di disagio, quindi era una cosa fin troppo evidente. Questo disco invece è quasi un soul/rock tradizionale, ma ha quei pochi elementi che lo rendono incredibilmente inquietante. E io sono totalmente suo. Consiglio fortemente il video di Kerosene!, canzone per altro incredibile.
Collage su Topster 2? Collage su Topster2.
Quest'anno sono anche riuscito a fare la playlist. L'ho
dovuta fare un po' all'ultimo, mentre persone ben più sagge di me giustamente l'hanno
fatta man mano - magari lo terrò a mente quest'anno.
Però comunque l'ho fatta.
Cliccando qui si va sul link Spotify.
Come ogni anno, il 31 dicembre ho fatto degli screenshot dei 40 album che ho ascoltato di più e dei 48 artisti più ascoltati. Perché 48? Perché lo schermo quello permetteva raga, la tecnologia ogni tanto è un po' infame.
Qui ci metto i sei dischi che secondo me hanno le
copertine più belle uscite quest'anno. Perché sei? Perché volevo metterne solo 5
ma anche lasciarne fuori una mi faceva male al corazon. Quindi 6. Le metto in
ordine alfabetico. Così è, se vi pare.
Un gran peccato che il disco non sia all'altezza dei precedenti (o anche solo
all'altezza della copertina). Cover talmente bella che mi ha spinto a comprare
il disco anche solo per poterla guardare per bene.
Mi rendo conto di non poter essere poi troppo obiettivo, quella porta del parco
di Bomarzo mi ha sempre affascinato in maniera quasi morbosa.
Una delle più belle che abbia mai visto. Se dovessi scegliere questa sarebbe
senza dubbio la migliore dell'anno. Pazzesca. Peccato il disco, fin troppo
estremo.
Eartheater - Phoenix: Flames Are Dew Upon My Skin
Raga, le escono le scintille dalla figa, cos'altro volete che vi dica?
Oneohtrix Point Never - Magic Oneohtrix Point Never
Se mi metti un effetto optic hai già la mia attenzione. Se poi sei malato come
OPN e lo squagli, mi hai vinto.
Populous - W
Capisco possa essere un po' da post su
Instagram, però oh, a me piace un sacco comunque.
E questo è, direi. Quando ero giovane facevo la classifica dei film o robe di questo tipo, ma da un lato non mi pare di aver visto abbastanza film del 2020 per poterne fare una classifica che non sia semplicemente un riordinare i pochi film che ho visto, dall'altro se avessi deciso di farla avrei dovuto ritardare la pubblicazione. E invece guarda un po' che puntualità.
Ecco, a pensarci avrei potuto fare una classifica dei migliori libri a fumetti, ché in effetti quest'anno ne ho letti una marea. Però, ad esempio, proprio in questo momento ho appena iniziato il nuovo libro di Radice & Turconi, che sarebbe finito abbastanza in alto in classifica, se mi conosco un minimo. Magari ci penso.
Dai, chiudo con quello che senza alcuna traccia di dubbio è stato il video che mi ha accompagnato per tutto l'anno e che, salvo che non esploda youtube, mi accompagnerà ancora per mooooolto molto tempo.
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