domenica 30 agosto 2015

I miei 5 personaggi preferiti di Mad Men (MASSIVE SPOILER ALERTS)

Cause del post:
1) Questa.
2) Questo podcast con Elisabeth Moss (ed è la seconda volta consecutiva che Greenwald è la causa scatenante di un post).

Non sono un fan patologico delle serie tv come molti che vedo/leggo in giro per l'internet, che guardano 200 serie contemporaneamente e che si interessano a qualsiasi cosa abbia una forma serializzata e venga dalla tv americana (preferibilmente). Ne ho viste diverse, le ho viste soprattutto di fila, nel senso che una volta che comincio a guardare, ad esempio, The Wire, continuo a vedere The Wire e non inizio nient'altro (magari qualche serie comica, o se proprio sto seguendo qualcosa che sta continuando ad uscire in quel momento, ma sono occasioni rarissime), ma non mi definirei un appassionato di serie tv.
Tuttavia, fino a che non guarderò i famigerati Soprano, Mad Men è la serie tv più bella che abbia visto. Non ha il realismo e la passione di The Wire, non ha le svolte narrative di Breaking Bad (tanto per rimanere nel sacro quartetto della Golden Age of Television, Sopranos, The Wire, Mad Men & Breaking Bad), ma la centralità dei personaggi e dei risvolti psicologici che eventi di tutti i giorni hanno su di loro, insieme alla cura e all'amore per i personaggi stessi mi tengono incollato al pc come nessun'altra serie è stata capace di fare. I fan di Game of Thrones dicono di essere innamorati di certi personaggi, ma è evidente che non sanno di cosa stiano parlando. E inoltre, chi guarda Mad Men per motivi altri, tipo per cercare di capire l'impatto degli importantissimi eventi degli anni '60 sulla società americana, o per i vestiti e la moda e i dettagli di ricostruzione storica, si stanno perdendo almeno il 90% del vero fascino della serie, allo stesso modo di chi guardava The Wire per avere una testimonianza del disagio dei project americani, non gustando a pieno la trama e le relazioni di potere e Bubs e tutti gli altri splendidi personaggi, o di chi guardava Breaking Bad per sapere cosa succede alla fine, anche se la cosa in assoluto più appassionante era vedere dove il grottesco che regna per tutta la serie avrebbe portato Mr. White e quanto Jesse sarebbe stato un poveretto.
Anyways.


Lascio da parte Don Draper, perché così è troppo facile. È il protagonista indiscusso della serie, è in assoluto il personaggio meglio caratterizzato, il più complesso e anche quello a cui succedono più cose. È l'anima di Mad Men, non può non essere il personaggio preferito di tutti nonostante si comporti da vero uomo di merda, almeno fino al finale - meraviglioso, btw. Oddio, ha anche avuto i suoi eccezionali momenti di umanità prima del finale, citofonare alla scena in cui va a trovare Peggy in ospedale dopo il parto.
E, mentre mi documento per il post, mi torna in mente che quella parte in cui Dick Don va in California da Anna sparendo dalla circolazione per non ricordo quanto, tre settimane?, è probabilmente il più bell'arco narrativo televisivo che io abbia mai visto, nonostante la grandiosità delle ultime due stagioni.


1) Peggy Olson

Peggy è veramente esaltante. Sarà anche stata quasi sempre nominata come attrice protagonista agli Emmy e quindi te lo aspetti anche, ma il suo arco è proprio pazzesco. Dagli inizi, in cui era scialba, timida e intimorita da un mondo che evidentemente non apparteneva ad una figlia di timorati di dio del New Jersey al poter parlare alla pari con Don, fino alla posizione di potere alla fine e alla definitiva assoluzione a Santa Matrona Protettrice di tutti noi.




È difficile mettere giù in parole Peggy Olson. È difficile perché, appunto, inizia come una ragazzina del New Jersey che viene messa a fare da segretaria a Don Draper, e scusate se è poco, per poi diventare conscia delle sue capacità, di farle valere (vedi la scena subito sopra) (e parlo anche in ambito sentimentale, non solo professionale), fino a diventare quasi arrogante e raggiungere la migliore delle posizioni. Insomma, Santissima Peggy proteggi noialtri peccatori e illuminaci della tua grazia e del tuo splendore.



2) Betty Hofstadt Draper Francis

È assurda l'idiosincrasia che Hollywood ha verso le mogli dei protagonisti. Ve la ricordate Skyler White, quanto stava sul cazzo a tutti? Bene, però Skyler spesso era veramente la voce della ragione e della giustizia di fronte alla follia criminale che diventava man mano Walter, qui invece spesso Betty è proprio percepita come rompicoglioni, e a volte è anche vero, nonostante sia di fronte alla follia immorale che diventava man mano Don. Oddio, man mano mica tanto. E anche in questo caso il personaggio compie un percorso lunghissimo, ma ora smetterò di dirlo perché tutti i personaggi di Mad Men lo compiono, ed è inutile ripeterlo a pappagallo. Betty passa da essere la classica casalinga americana degli anni '50 ad una persona vera che non è più tanto racchiudibile in uno stereotipo come quello, nonostante dei tratti ci siano ancora. E nonostante non riesca mai a liberarsi completamente di quell'alone di personaggio negativo che l'ammanta più o meno da sempre. Ma d'altra parte come dovrebbe sentirsi la moglie di un uomo che la esclude praticamente in maniera totale dalla sua vita, salvo portarla quasi come moglie trofeo agli eventi sociali (neanche tutti, poi, tant'è che alle premiazioni lui bacia Joan). Povera Betty, grande Betty.



3) Roger Sterling

Roger è, per me, la figura paterna per eccellenza, in particolare tipica di quell'epoca: non era di certo una presenza costante come le figure materne o femminili, ma sapevi che c'era e la sua presenza ed autorità si facevano sempre sentire, e quando c'era o dava grandi, grandissime sodddisfazioni, o he fucked up really bad. Per non cercare altre parole, anche il fatto che lui cercasse effettivamente di essere una figura paterna con suo figlio, non avendo mai da Joan la soddisfazione di poterlo fare, è heartbreaking, così come heartbreaking sono tantissimi momenti di cui lui è protagonista. E ciò nonostante è una spalla comica fenomenale. Urge qui ricordare alcuni apici del personaggio e della serie, tra cui Roger che prende gli acidi e Roger ubriaco che suona l'organo mentre Peggy, ubriaca anche lei, balla sui pattini nella sede vuota della Sterling, Cooper, Draper e nonricordopiùchifosseilquartonome.


















4) Joan Holloway

La donna forte, la donna con l'aspetto sessualmente inarrestabile che, nonostante questo, vuole essere trattata come essere umano ed essere alla pari degli uomini di potere di cui si circonda e si accompagna. Meravigliosa. La bellezza di Mad Men sta nel fatto che alla fine della serie tu non sei d'accordo con la strada che decide di prendere ma capisci perfettamente perché lei la prende e in fin dei conti ti sta bene così. Vogliamo dire che è lei la grande figura materna della serie? Diciamolo, ma diciamo anche che è molto riduttivo.















5) Bob Benson

Because

Yes, of course I do. How could you not?


And that's it. Ma solo perché dovevo fare numero tondo, altrimenti un Pete ce l'avrei messo sicuramente, e volendo anche un Ken Cosgrove, e soprattutto il meraviglioso Lane Pryce, may he never be forgotten.
Che serie meravigliosa. Giusto una veloce carrellata di momenti straordinari (sto esaurendo il mio vocabolario di aggettivi superlativi positivi, ve lo dico) dall'ultima stupenda stagione (lacrime, ancora lacrime, la più bella dichiarazione d'amore tipo di sempre, Peggy che ci prova ma non tanto ce la fa) e per chiudere, semplicemente il più grande momento di televisione della storia della televisione.






BONUS:

4 commenti:

  1. Anche per me la più grande serie di sempre. O se non altro se la gioca con Twin Peaks.

    Tra i personaggi, oltre a Don, il mio numero 1, anzi la mia numero 1 è Betty. Sorry, Peggy. ;)
    E Zou bisou bisou continua a risuonare forever!

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    1. L'importante è essere d'accordo su Zou Bisou Bisou.

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  2. "nella sede vuota della Sterling, Cooper, Draper e nonricordopiùchifosseilquartonome."

    PRIIIICE non puoi scordare Price dai...a me quell'uomo ha fatto una pena...

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    1. E lo so, però hanno cambiato così tanti nomi che non pensavo ci fosse ancora lui nel nome, a quel punto.

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