Chiariamo prima di tutto che questo non è un post per consigliare questo o quell'altro disco, per ascoltarlo, farlo vostro, magari comprarlo (quasi eresia) o chissà che altro. E' più per raccontare la mia esperienza. Che poi sarà presa come consiglio, ma vabbè, io di questo non sono responsabile.
E' qualche settimana che, leggendo il 3rdeye, ma anche il Panopticon (anche se poi questo è quasi una costola del 3rdeye, in un certo senso), leggo meraviglie e gioie del nuovo disco di questa Joanna Newsom, che personalmente non avevo mai neanche sentito nominare. Poi vado a vedere, e le è dedicata una pagina intera sui numeri di marzo sia di Blow Up sia di The Wire. La cosa mi incuriosisce. Poi scopro che era finita in qualche classifica di qualcuno con più o meno i miei stessi gusti qualche anno fa con l'album precedente, targato 2006 (anno che per ovvi motivi non poteva prevedere troppi ascolti di capolavori, ce n'erano già troppi). Poi vado a vedere le tag ed è un continuo rincorrersi della parola "folk" nelle salse più eterogenee concesse oggi dall' indie-ana concezione, da "indie folk" a "folk-rock", passando per l'immancabile "neo-folk".
Ora, devo ammettere che, colpa troppa ingenuità da parte mia, mi ero già fatto un'idea preventiva di come avrebbe suonato questo disco, che molti etichettavano già come "capolavoro" senza remore; come se non bastasse, scopro anche che è primo nella classifica del 2010 di Rate Your Music, cosa che succede poco spesso con album che mi piacciono (quasi mai, a dirla tutta). La colpa di questi pregiudizi era dovuta un pò al titolo del disco, appunto "Have One On Me", un pò all'immagine di questa giuovane (28 anni nel 2010), che praticamente si presenta circa così:
Il che è tutto dire.
Ora, non che abbia pensato che fosse un disco porno o chissà che (anche perchè, se così fosse stato, a che pro gridare al capolavoro?), però diciamo che le due cose hanno fatto effetto, ecco.
E oggi, 22 marzo 2010, l'ho ascoltato, complice la convalescenza che mi costringeva a letto.
Allora.
Sono 3 cd.
Si, 3. Due ore e quattro minuti di musica. DUE ORE. Una cosa mastodontica. Poi dici "ma come cazzo avrà fatto a tirar fuori un disco che tutti etichettano come capolavoro?". Scopriamolo, mi sono detto.
C'è da dire che io però col folk non ho mai avuto vita facile. Per dire, i gruppi che più sono riusciti a prendermi sono stati gli Shearwater e gli Esper (e quest'ultimo è un pò un mistero che ci siano riusciti, non avrebbero dovuto viste le loro caratteristiche). Per dire, anche con i Neutral Milk Hotel faccio fatica. Non è proprio nelle mie corde, ma per niente niente. Con voce femminile, poi, figurarsi.
Vabbè, lo ascolto.
Non so dirvi se è un disco che ascolterò fino allo sfinimento, farò mio o chissà che. E' ancora presto per dirlo. Anche perchè due ore, voglio dire... mica è facile.
E', almeno per me, una novità; un pò perchè musica con questa strumentazione non l'ho mai sentita, un pò per la voce, stranissima (a volte mi ricorda certi momenti di Tori Amos, ma non prendetela come oro colato, st'affermazione, ve l'ho detto che non ci capisco una sega di folk - magari è Tori Amos ad usare gorgheggi folk, cazzo ne so), un pò pechè a parte tutto, è ottima musica.
La cosa bella, di questo disco, è l'effetto post-primo-disco.
Generalmente, salvo eccezioni, se un disco piace e non è un mattone, tendi ad ascoltarlo di nuovo, perchè ti piace il suono, perchè comunque sono belle canzoni, per qualsiasi altro motivo. Non parliamo poi se il disco piace, quante volte lo si riascolta. Tipo, ultimamente la cosa mi è capitata (a livelli inauditi) con gli XX, di cui ho fatto qualcosa come 250 e passa ascolti in neanche una settimana.
Ecco, in questo caso succede una cosa curiosa: finisce un disco, fai per metterlo di nuovo in play, ma poi, se metti il secondo disco hai praticamente un altro primo cd. Praticamente si continua con i suoni del primo disco, col mood, con tutto. E' una sensazione bellissima, perchè la tua fame di QUEL suono è soddisfatta, senza però trovare le melodie che già ti suonano familiari, quel passaggio, quel fraseggio, quel particolare tocco che ti avevano stuzzicato al primo ascolto. Però ne trovi altri, ugualmente belli, diversi, ma appassionanti ugualmente.
E' bello, dà soddisfazione.
Anche perchè non sono canzoni pop da 3-4-5 minute, non sono compresse e dallo svolgimento chiaro e se vogliamo univoco. Sono canzoni anche lunghe, che raramente scendono sotto i 6 minuti, tutte in divenire, quasi nessun ritornello, interpretazioni personali, tutte cose che non ti aspetteresti.
Insomma, a me sto disco è piaciuto.
Non sto parlando di ascolti reiterati e considerazioni compiute. Gli ho dato un ascolto uno, finito mentre scrivevo, e ancora non so se lo reputo il capolavoro che tutti pensano che sia oppure semplicemente un buon disco.
Per quanto riguarda voi, fatti vostri, fate gli ometti e sbrigatevela da soli.
E siccome non è che vi posso lasciare così:
Joanna Newsom - Have One On Me
Download (Hotfile)
Download (Rapidshare)
Ciao.
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