domenica 3 novembre 2019

5 declinazioni di raggaeton

Per fortuna la mia vita online avviene in una bolla, e purtroppo la mia vita online avviene in una bolla.
Se da una parte sono stato bravo e fortunato ad essere stato in grado di costruirmi un circolo virtuale di appassionati di cose interessanti, nuove e abbastanza aperto alle novità e ad essere influenzato, dall'altra quando entro su Facebook (che ormai non è più parte dell'online, siamo tutti d'accordo?) c'ho lì ad aspettarmi amici, genitori, amici di genitori e altri personaggi fantastici che questa caratteristica non la hanno e preferiscono essere fermi a tipo quindici anni fa quando il rock dominava la terra e rimangono convinti che siccome sta cosa andava bene, è giusto ignorare il nuovo e, anzi (perché se lo ignorassero solamente non sarebbe manco troppo male come situazione), deriderlo come se fosse il male assoluto.
Ignorando che, come da legge di Sturgeon, il 90% di tutto è monnezza e, se è vero che questi figuri hanno ascoltato distrattamente solo quello che passa alla radio nei locali dove li invitano a prendere una birra ogni tanto, è anche vero che nello stesso scenario di diffusione il rock sono taaaanti anni che non produce cose belle. Ricordiamo che i successi mainstram degli ultimi 10/15 anni hanno visto vincere gente che nella migliore delle ipotesi è assolutamente anonima, quando non orrenda. Ricordiamo che in questo periodo a fare numeri erano boh, i Muse, i Kings of Leon, LE REUNION. Diciamo che se non si voleva sfiorare il ridicolo si è fallito in pompa magna.



Quindi per 'sta gente, ad esempio, l'elettronica va bene quando la fanno gli amici del mondo del ruock (quindi, per dire, Brian Eno va bene, se sono un illuminato Daft Punk sono tollerabili, ma Lorenzo Senni pussavia), l'hip hop va bene quando ci dà rapper morti a 27 anni per alimentare le leggende di un fantomatico club di defunti la cui idea è nata ormai cinquant'anni fa oppure quando è pesantemente mescolato con il rock oppure, al limite, quando è puro ma non se lo cagano in molti. Se diventa famoso allora non ci siamo signora mia, ai miei tempi sì che i musicisti erano tutti fini intellettuali, se li ricorda gli adagi del poeta che narrava "take me down to the paradise city/where the grass is green and the girls are pretty?" Degno di Petrarca, se lo chiede a me, glielo dico senza mezzi termini.
E il raggaeton è solo l'ultima di queste vittime.
Ma io voglio ancora sperare che se stiate leggendo questo post è solo perché in una qualche misura siete quantomeno critici a questo modo di pensare, che penso non facciamo un torto a nessuno se definiamo retrogrado o anche reazionario.
Anche il raggaeton sa dare soddisfazioni.

Ora, disclaimer: a me come genere non fa impazzire in toto. È anche vero che non sono un iniziato, non so se ci sono particolari correnti interne o artisti di raggaeton alternativi, ma so che ci sono modi di intendere il genere che se state ad ascoltare gli esperti di musica col tatuaggio dei Pink Floyd non sono necessariamente notissimi. Quindi ecco cinque canzoni raggeton molto diverse tra di loro per dimostrare ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, che ogni genere ha la sua ragion d'essere.


Daddy Yankee - Gasolina

Ok, questo è proprio il tipico esempio di raggaeton tradizionalmente inteso, diciamo la Help! del raggaeton.
Non piace manco a me, però sono vere due cose:
1) è un genere iperspecifico che non è ancora penetrato nel mondo occidentale tanto da farlo permeare da forme apprezzabili da tutti (in maniera molto simile all'house alla fine degli anni '70, per dire); è pensato da e per i latinoamericani ed è pensato solo per essere ballato, so there's this.
2) io con la musica cantata in spagnolo c'ho problemi, ma grossi.
Quindi teniamo presente 'ste due cose, che sono sicuro valgano per molti altri oltre che per me, e andiamo avanti con il secondo esempio.


Rosalia & J Balvin - Con altura

Rosalia dovrebbe essere scritto con la ì accentata dall'altra parte, ma non ho voglia di andare a cercare il nome giusto e incollarlo.
Pure questo è raggaeton, ma è meno tradizionale. Non ho letto i credit, non so se è merito di J Balvin o della catalana, ma sto pezzo nonostante abbia chiaramente quello stampo di percussioni sul ritornello e quel tipo di ritmo, è profondamente urban, come suoni e come modo di cantare dei due. È molto vicina alla trap come suoni, sceglie suoni meno vivaci e squillanti per cose più atmosferiche ma che non perdono in carica ritmica. Rosalia canta alla maniera sua e lui praticamente borbotta. È sempre raggaeton, ma è anche molto più vicino all'occidente e al 2019 di molte altre cose che ascoltiamo (quando lasciamo youtube in shuffle, siamo onesti).


Liberato - OI MARÌ

"Stu raggaeton è solo una mentira."
Questo, ad esempio, è un modo di utilizzare tutti gli stilemi del genere per fare un pezzo r'n'b modernissimo e praticamente perfetto. Per dire, sono abbastanza sicuro che una buona parte degli ascoltatori di Liberato non l'avrebbero trovata, l'influenza del raggaeton, se non ci fosse stato lui stesso che lo dice esplicitamente in una strofa. Picceré tu me fai murì.


Nicolas Jaar - No

Qua a scanso di equivoci Nicolino quasi prova ad assecondare l'algoritmo di Spotify e ti piazza la batteria da raggaeton al secondo 10 dall'inizio del video. Così se pensavi fosse altro, te lo mette subito in chiaro. Qui è un elemento di una canzone che, nonostante il genere sia abbastanza invadente e restringente, riesce comunque ad essere rarefatta come ogni album a nome Nicolino. Addirittura ci mette degli accordi di chitarra per legare il tutto come se fosse acqua di cottura nel sugo, e riesce anche a farti ballare nonostante il contenuto della canzone (su cui potrei scrivere parecchio), l'album in cui è inserita la canzone e il fatto che oh, mettiamola come vogliamo, ma non è che Nicolino ti renda il muovere il culo necessariamente semplicissimo. Questa è la versione del raggeton per chi ascolta musica sorseggiando tè dopo aver lasciato sul suo tavolino il primo volume della Critica della ragion pura - o semplicemente quelli come me, che Kant non l'hanno manco mai sfiorato ma non gli piace ascoltare cagate.


Amnesia Scanner - AS Too Wrong

Di fatto lo è, too wrong.
Questa è, se vogliamo, la versione raggaeton da esibizione moderna. Gli Amnesia Scanner, teoricamente, rientrerebbero nel giro di quella che tutti prima dell'articolo di Simon Reynolds chiamavano deconstructed club music. Ora, io non sono mai stato troppo d'accordo col termine "deconstructed", però è facile capire il fascino della parola se associata ai suoni di quella scena, e di quella scena gli Amnesia Scanner sono l'esempio più sudicio e violento. Suoni spezzati, distorsioni a caso, voci interrotte, ritmi sovrapposti, un senso di disagio e di sbagliato (appunto) che non ti lascia mai. Può non piacere perché non è proprio musica rilassante che ascolti quando sei tornato a casa e stai lavando i piatti, però è roba di grandissimo spessore e, personalmente, mi fa impazzire. E sì, stiamo parlando di deconstructed club music. Ed è raggaeton.

Non c'è una chiusura, non c'è una morale vera e propria relativa proprio a questo genere. L'unica cosa che mi sentirei di dire è semplicemente, quando si sta parlando di musica che non piace, magari si faccia riferimento a un genere che si conosce bene invece che di un genere la cui derisione ci farà sembrare dei vecchi di merda.
Oppure buttiamo merda sui Coldplay, che non sbagli mai.